di Alessandro Maria Di Giulio
Se in diversi paesi d’Europa, Grecia, Romania, Ungheria e Francia sono stati riscontrati casi di contagio da West Nile Virus, l’Italia della Val Padana risulta tra le aree maggiormente colpite dalla circolazione del virus.La situazione attuale sta mostrando un aumento dell’attenzione da parte degli organi di controllo e dal report del Centro Nazionale Sangue dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornamento del 2 agosto, si evidenzia che a causa della circolazione del West NileVirus(WNV) viene attuata la misura di “sospensione temporanea per 28 giorni dei donatori di sangue e di emocomponenti che abbiano soggiornato anche solo per una notte nei luoghi indicati nella stagione estivo-autunnale 2019 nelle province di Ferrara, Mantova, Modena, Padova, Parma, Reggio Emilia, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza.”
Dal quotidiano on-line La Provincia di Cremona.it apprendiamo che ” Con il primo contagio umano del 2019, registrato pochi giorni fa all’ospedale di Ferrara dove è stato ricoverato un 61enne modenese, è tornata la paura per il West Nile virus: la febbre del Nilo, che ha come vettori le zanzare comuni e che la scorsa estate aveva allarmato anche la nostra provincia visto che tre persone l’avevano contratta. Da Ats Valpadana, però, rassicurano: al momento nessuna zanzara di quelle catturate in città e nei territori limitrofi è risultata positiva al virus. Anche su questo fronte, conferma l’Asl di Piacenza, fino ad oggi non è stata riscontrata alcuna positività, mentre nel 2018 zanzare con West Nile erano state catturate a Castelvetro e a Caorso (dove si era ammalata una donna).
La situazione attuale sta mostrando un aumento dell’attenzione da parte degli organi di controllo e dal report del Centro Nazionale Sangue dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornamento del 2 agosto, si evidenzia che a causa della circolazione del West NileVirus(WNV) viene attuata la misura di “sospensione temporanea per 28 giorni dei donatori di sangue e di emocomponenti che abbiano soggiornato anche solo per una notte nei luoghi indicati nella stagione estivo-autunnale 2019 nelle province di Ferrara, Mantova, Modena, Padova, Parma, Reggio Emilia, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza.”
Si ricorda, come riportato nel report che ” Il virus del Nilo Occidentale (conosciuto con la denominazione inglese di West Nile Virus) è un Arbovirus che solo accidentalmente può infettare l’uomo. L’infezione umana è in oltre l’80% dei casi asintomatica; nel restante 20% dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale. Nell’ 0,1% di tutti i casi (comprensivi dei sintomatici ed asintomatici), l’infezione virale può provocare sintomatologia neurologica del tipo meningite, meningo-encefalite” . Nella stagione di trasmissione 2018 è stato segnalato un numero maggiore di casi rispetto alle stagioni di trasmissione degli anni precedenti. Al 13 dicembre 2018, 1 503 casi umani sono stati segnalati nell’UE / SEE da Italia (576), Grecia (311), Romania (277), Ungheria (215), Croazia (53), Francia (27), Austria ( 20), Bulgaria (15), Repubblica ceca (5), Slovenia (3) e Cipro (1). Nei paesi vicini dell’UE 580 casi umani sono stati segnalati da Serbia (415), Israele (128), Turchia (23) e Kosovo * (14). Centottanta decessi dovuti a infezione da virus del Nilo occidentale sono stati segnalati da Grecia (47), Italia (46), Romania (43), Serbia (35), Kosovo * (3), Turchia (3), Bulgaria (2), la Repubblica ceca (1) e l’Ungheria (1).
Nel 2018 la trasmissione del Virus, come riportato dal European Centre for Disease Prevention and Control “ è stato segnalato un numero maggiore di casi rispetto alle stagioni di trasmissione degli anni precedenti. Al 13 dicembre 2018, 1 503 casi umani sono stati segnalati nell’UE / SEE da Italia (576), Grecia (311), Romania (277), Ungheria (215), Croazia (53), Francia (27), Austria ( 20), Bulgaria (15), Repubblica ceca (5), Slovenia (3) e Cipro (1). Nei paesi vicini dell’UE 580 casi umani sono stati segnalati da Serbia (415), Israele (128), Turchia (23) e Kosovo * (14). Centottanta decessi dovuti a infezione da virus del Nilo occidentale sono stati segnalati da Grecia (47), Italia (46), Romania (43), Serbia (35), Kosovo * (3), Turchia (3), Bulgaria (2), la Repubblica ceca (1) e l’Ungheria (1).”.
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