Buongiorno, mi sono imbattuto nelle vostre schede relative alla tossicità di alcune piante.
Vorrei domandare se ci sono controindicazioni nell’utilizzo di alcuni tipi di legna come combustibile all’interno di forni per la cottura di cibi: nello specifico legna derivata da piante di tuia e alloro.
Grazie,
cordiali saluti
1 risposta
Sig. Odero buondì,
“Per quanto riguarda l’utilizzo della legna da ardere di alloro, in letteratura e per esperienza personale, non esistono controindicazioni sul suo utilizzo; è un legno che brucia molto bene ma dura pochissimo. Nelle foglie sono presenti delle sostanze con vanno a costituire l’olio essenziale tra cui ossidi (1,8 cineolo 35-40%), monoterpenoli (lonalolo 5-10%, alfa-terpinolo 2%, 1-terpinene-4-olo 3%), esteri (acetato di terpenile 10%), monoterpeni (alfa- e beta-pinene da 10 al 15% in totale, alfa-tuiene, sabinene7%), ma che, anche se presenti attaccate e bruciate insieme al legno, non arrecano alcun danno. Il legno di tuia, insieme alle foglie, un tempio veniva utilizzato nei riti sacrilegi per l’intenso profumo. La pianta, in tutte le sue parti, contiene il thujone, un chetone terpenico potenzialmente tossico che per ingestione può provocare problemi di tossicità ma non si conoscono fenomeni tossici derivanti dal legno che viene bruciato. Vale il detto di Paraelso che «Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto.». In conclusione usare con parsimonia il legno di tuia.”
Un saluto
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Prof. Aggr. ALDO RANFA
Università degli Studi di Perugia
Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale (DICA)
Laboratorio di Biorisorse Vegetali per l’Ambiente e il Territorio
Borgo XX Giugno, 74 – 06121 Perugia (Italia)