Febbre gialla: viaggi e prevenzione

Pubblicato in data: 8 marzo 2018

di Claudio Venturelli

Nelle scorse settimane l’attenzione degli entomologi si è focalizzata sulla nuova allerta diramata dal Centro Europeo per il Controllo delle Malattie

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(Ecdc) che invitava i Paesi europei a rafforzare la sorveglianza sulle zanzare e in principal modo su ‘Aedes aegypti’, portatrice di diverse malattie tropicali: zika, dengue, chikungunya e febbre gialla. 

In passato questa zanzara, molto simile alla nostra zanzara tigre (Aedes albopictus), aveva già fatto in la sua comparsa nell’area del Mediterraneo, causando oltre 1000 morti in Grecia nel 1927-28 per una epidemia di dengue.  Dal 2007, scrivono gli esperti, la specie vive stabilmente a Madeira, intorno al Mar Nero, e sulla costa turca. Nel 2017 è tornata in Egitto, e la Spagna ha riportato alcuni ritrovamenti nelle Canarie. 

Tanta attenzione nei suoi confronti è dovuta al fatto che la fine del 2017 ha visto riemergere l’epidemia di febbre Gialla in Brasile dove da un paio d’anni aveva fatto la sua ricomparsa. Sembrava che il fenomeno fosse in attenuazione e invece anche questi primi mesi del del 2018 sono stati notificati nuovi casi negl stati di São Paulo, Mina Gerais, Rio de Janeiro e Distretto Federale.

La febbre gialla è una malattia endemica nelle aree tropicali dell’Africa, del Centro e del Sud America ed è trasmessa da Aedes aegypti agli esseri umani ma anche alle scimmie. È molto importante sapere che le zanzare sono attive anche fino a 2300 m slm nelle Americhe e ad altitudini ancora maggiori in Africa. Pertanto chi pensa di fare un viaggio in quelle aree farà bene a consultare il proprio medico o i centri di riferimento presenti nella propria ASL ed eventualmente sottoporsi alla vaccinazione, che per fortuna esiste e ha una buona copertura. Il certificato di vaccinazione, che deve essere rilasciato da un Centro di Vaccinazioni autorizzato dal Ministero della Salute, è valido a partire dal 10° giorno successivo alla somministrazione del vaccino e per tutta la vita.

Ovviamente la prevenzione per chi si reca in zone a rischio è sempre l’arma vincente. Allora è necessario applicare le misure di protezione personale per evitare le punture di zanzara: usare repellenti cutanei rispettando le indicazioni riportate in etichetta; indossare abiti possibilmente di colore chiaro che coprano la maggior parte del corpo; soggiornare in stanze con zanzariere o schermi alle porte e alle finestre, oppure in stanze con aria condizionata, oppure dormire in letti provvisti di zanzariera.

Un approfondimento:
Il Sudafrica richiede il certificato ai viaggiatori provenienti da un paese a rischio di febbre gialla (compresi i paesi a basso rischio come Sao Tomè e Principe, Somalia, Tanzania e Zambia), o dopo il transito da un Paese a rischio di febbre gialla.

Coloro che non posseggono tale certificato si vedranno rifiutare l’ingresso o richiedere un periodo di quarantena non superiore a sei giorni in attesa di un valido certificato.

marzo 2018 – ingresso in sudafrica

Per approfondire la n

ECDC EUROPA – Aedes aegypti