Zanzara tigre mettiamola in trappola.
di Alessandro Maria Di Giulio
Il meteo ci sta “regalando” delle belle giornate torride e quindi i focolai di larve che si sono sviluppati nei pozzetti e nei contenitori con acqua abbandonati stanno producendo numerose colonie di zanzare. Negli ambiti pubblici devono essere sorvegliate le fontane e le caditoie dei tombini stradali. Nei giardini delle abitazioni e in diverse attività, come nei vivai, si possono riscontrare luoghi di sviluppo delle larve di zanzare, come ad esempio le vasche per le piante acquatiche.
In tutti gli orti e giardini dobbiamo eliminare i contenitori che hanno acqua scoperta, come i bidoni e secchi che a volte sono stati lasciati in giro, che consentono la deposizione delle uova delle zanzare. In generale dobbiamo svuotare o drenare tutti i contenitori nei quali l’acqua possa rimanere per alcuni giorni (4-5 giorni) e impedire che si riempiano di nuovo. Nei sottovasi mettiamo la lettiera dei gatti, assorbe l’acqua e non si sviluppano più le larve. Mettiamo mensilmente del prodotto larvicida nelle caditoie dei tombini presenti nei piazzali privati. Il larvicida si acquista in farmacia e nei negozi di prodotti per l’agricoltura.
Introduciamo infine pesci rossi nelle vasche ornamentali. Le larve di zanzara sono un buon cibo per loro!
Proteggiamoci inoltre con repellenti per il corpo, quando si soggiorna in giardino e all’aperto in genere. Per orientarci nella scelta dei repellenti chiediamo informazioni al nostro farmacista.
Ma possiamo fare anche di più per limitare la presenza delle zanzare tigre nei nostri giardini. Possiamo costruire le “Zanzere” le trappole fai-da-te per far deporre le uova alle zanzare in modo che la popolazione di zanzare non aumenti a dismisura come sta avvenendo adesso. Seguiamo le istruzioni e mettiamo almeno quattro trappole intorno a casa, nel perimetro della recinzione, all’ombra di una siepe e leggermente interrate. Dopo una decina di giorni dalla collocazione vedremo le prime larve e poi troveremo all’interno anche le zanzare adulte che svolazzano ma che non possono uscire.
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