di Paolo Radeghieri
Simulidi
Si tratta di piccoli “moscerini” (di 2-3 mm di lunghezza) abili volatori che passano parte del loro ciclo biologico –nella fase giovanile- in corsi di acqua corrente in genere caratterizzati da bassi carichi organici. Presenti nelle zone Alpine (sino a 2000m), ma anche nei torrenti e fiumi di pianura. Analogamente ad altri ditteri – come le zanzare per citare le più famose – sono degli ematofagi. Le loro femmine, infatti, necessitano di un pasto di sangue – preferendo mammiferi ma anche uccelli – per portare a maturazione le uova. Gli adulti maschi e femmine frequentano anche le piante da fiore per ottenere –dal nettare – la porzione glucidica della loro dieta.
Vita da simulide
A seconda della specie la femmina si può immerge nei ruscelli, o posarsi sul pelo dell’acqua, ed attaccare le sue uova a substrati vegetali presenti nel corso d’acqua. La piccola larva si fissa sulla pianta acquatica e si nutre di materiale organico che riesce ad intercettare filtrando l’acqua corrente. Successivamente lo stadio di pupa, il nuovo adulto si lascia uscire dall’esuvia e sfarfalla dalla superficie dell’acqua.
I numeri dei simulidi
Un adulto può vivere da 1 a 3 settimane. Nei nostri areali svernano come larve di diversa età nei corsi d’acqua. Una femmina può deporre da 100-500 uova. I voli nuziali di questi ditteri possono contenere migliaia di individui, ed essere visibili a grandi distanze.
Le curiosità dei simulidi
Alcune specie di simulidi presenti nel nostro Paese possono pungere occasionalmente le persone.
In genere attaccano le zone basse al di sotto delle ginocchia. Provocando ponfi pruriginosi che possono durare a lungo. Ma il maggior disagio è causato dal loro insistente “picchiettare” sul viso di coloro che svolgono attività sportive e ricreative nelle vicinanze dei corsi d’acqua infestati. Le femmine alla ricerca dei loro ospiti preferiti – come bovini ed equini (Simulium pseudequinum) – intercettano le emissioni di anidride carbonica delle persone infastidendole senza tregua. Per gli animali i simulidi possono essere un vero flagello.
Le femmine pungono prevalentemente all’interno dei padiglioni auricolari e nella zona addominale. Questi insetti non entrano quasi mai nelle abitazioni.
In Friuli Venezia Giulia alla fine degli anni ’80 fu registrata un’emergenza sanitaria dovuta alla prevalenza di specie di simulidi (Simulium erythrocephalum e S. ornatum) che attaccavano attivamente l’uomo, molto probabilmente dovuta alla chiusura, nei comuni dell’area interessata, degli allevamenti bovini allo stato brado e pesanti modifiche a carico degli alvei naturali dei fiumi. Anche in Val d’Adige (inizio anni ’80) sono state segnalati episodi di moria di bestiame al pascolo.
Progetti sui simulidi
In Friuli Venezia Giulia la Regione sta finanziando dalla fine anni ’80 un progetto per il contenimento di questi insetti attraverso l’impiego del larvicida microbiologico Bacillus thringiensis israelensisi. Le zone interessate comprendono il fiume Stella e molte risorgive tipiche della zona.
Nell’Alto Mincio, provincia di Verona, alcuni comuni (Valeggio sul Mincio, Peschiera sul Garda e Castelnuovo sul Garda; assieme ad alcune realtà turistiche Parco Sigurtà, Parco Cavour, Alto Mincio e Golf club Peschiera) hanno promosso un progetto di contenimento dei simulidi a partire dal 2005 con l’impiego di Bti.