La pulce
di Pierangelo Macchione
Vita da pulce
Introduzione / Generalità
In generale le Pulci (Sifonatteri o Afanitteri) infestano sia numerose specie di animali omeotermi e/o i loro siti di proliferazione e di riposo sia l’uomo ed i suoi ambienti di vita e di lavoro. Tra le centinaia di specie di Pulci ve ne sono alcune tipiche degli ambienti urbani e rurali di particolare interesse igienico sanitario umano e veterinario; da adulti, infatti, le “Pulci degli ambienti urbanizzati” pungono e succhiano (indifferentemente femmine e maschi di giorno e di notte) il sangue di uomini e di animali sinantropi o da compagnia o da allevamento rappresentando così un elemento significativo nella trasmissione di malattie di cui tener conto nella valutazione del rischio biologico pulci correlato.
Le Pulci, generalmente, vengono suddivise secondo due criteri distintivi:
a) l’adattamento all’ospite; b) la dipendenza dall’ospite.
a) L’adattamento delle Pulci all’ospite si esplica attraverso tre livelli di specificità:
- 1° Liv. ospite primario (principale);
- 2° Liv. ospite subordinato (secondario);
- 3° Liv. ospite aggiuntivo (straordinario).
Tale specificità parassitaria determina la suddivisione delle Pulci in “polissene” (quelle che possono infestare, indifferentemente, più specie animali, uomo compreso) e “monossene” (quelle che infestano una sola specie, ad es. le Pulci dei Pipistrelli).
b) La dipendenza delle Pulci dall’ospite determina, a sua volta, una suddivisione in tre gruppi:
- 1) le specie temporanee c.d. “specie di nido” che sostano sull’ospite per il tempo necessario al/i pasto/i di sangue – tra queste vi sono tutte quelle che attaccano l’uomo;
- 2) le specie temporanee stazionarie (c.d. specie di pelliccia) che restano sull’ospite ma si spostano, sul corpo dello stesso, tra regioni rifugio (quelle dove l’animale si gratta di meno) e zone di alimentazione (quelle più ricche di circolazione ematica);
- 3) le specie fisse – quelle che restano, immobili sull’ospite, attaccate al punto di suzione fino alla morte loro e/o dell’ospite.
Un’ulteriore distinzione tra Pulci Penetranti e Pulci non Penetranti non riveste particolare interesse (nota: non essendo presente continuativamente in Europa alcuna specie di Pulce penetrante, questo gruppo di Pulci riveste interesse sanitario sopratutto per la Medicina dei Viaggi (in particolare quelli da e per l’Africa e l’America del Sud).
Le Pulci degli ambienti urbanizzati (cittadini e rurali).
Tra le specie polissene di nido o di pelliccia, le Pulci che possono attaccare l’uomo (provocando “Parassitosi da Pulci” o “Pulicasi”) sono in numero limitato; le principali specie (indicate da Moreno Dutto nel suo testo intitolato “Igiene e Sanità Pubblica Elementi di Entomologia e Zoologia Medica e Urbana” 2009 C.G. Edizioni Medico Scientifiche a cui questa parte della scheda fa ampio riferimento) sono:
- Pulex irritans (c.d. pulce dell’uomo) negli ultimi anni si sono numericamente ridotte le infestazioni umane da parte di questa specie di pulce di nido (che è associata all’uomo ed al cane domestico come ospiti primari ed ai ratti come ospiti straordinari (3° livello di specificità). E’ meno prolifica delle altre specie di interesse igienico sanitario (depone in tutta la sua vita circa 100 uova) ma è più longeva (vive per circa 1 anno e mezzo) e punge durante tutto l’anno pur presentando un notevole picco estivo
- Ctenocephalides felis (c.d. Pulce del Gatto) il gatto è l’ospite di 1° livello mentre l’uomo ed il cane domestico sono al 2° livello di specificità, al 3° livello ha come ospiti i ratti. Questa specie vive sostanzialmente nei luoghi antropizzati e recentemente, nei paesi industrializzati, ha preso la pulce dell’uomo per numerosità di infestazioni umane (pulicasi umane). E’ molto prolifica (circa 8 volte superiore alla pulce dell’uomo nei cui confronti ha anche uno sviluppo embrionale e larvale molto più veloce), però vive meno lungamente (mediamente alcuni mesi comunque meno di un anno)
- Ctenocephalides canis (c.d. Pulce del Cane) differentemente dalla pulce del gatto, questa specie non è in stretta associazione con l’uomo e neppure con il cane domestico ma con i canidi selvatici; infatti sono rare le pulicasi umane da pulce del cane.
- Xenopsylla cheopis (c.d. Pulce dei Ratti) è in stretta associazione con il ratto norvegico (ratto delle chiaviche) ed in parte anche con il ratto nero (ratto dei tetti); ama il caldo pertanto in Europa si ritrova nelle aree antropizzate dove passa l’inverno in prossimità di fonti di calore (locali caldaia, scantinati e simili di aziende ed abitazioni meglio se infestati anche dai ratti). E’ un po’ meno prolifica, attiva e longeva della pulce del gatto
- Ceratophyllus columbae (c.d. Pulce del Colombo) infesta, come ospiti primari, i nidi dei Colombi di città e come ospiti straordinari (3° livello di specificità) l’uomo oltre alla Volpe ed alla Faina
- Leptopsylla segnis (c.d. Pulce del Topo domestico) infesta il mantello (Pulce di pelliccia) del Topo domestico e del Ratto nero; attacca come ospiti straordinari (3° livello di specificità) il Topo selvatico e l’uomo
- Spilopsyllus cunicoli (c.d. Pulce del Coniglio) specie con biologia differenziata tra età giovanile (Pulce di nido associata a Conigli selvatici – 1° livello di specificità- ) e stadio adulto (Pulci fisse sui padiglioni auricolari associata a Lepri e Conigli); questa specie attacca, come ospiti straordinari (3° livello di specificità), il Cane domestico e l’uomo.
Biologia ed Etologia delle Pulci di ambienti urbanizzati
Le Pulci, parassiti ematofagi famosi nella storia dell’Umanità perché correlati alle epidemie di Peste, sono prive di ali e presentano, per adattamento alla vita parassitaria, il corpo appiattito lateralmente.
Sono insetti cioè hanno corpo segmentato e suddiviso in tre regioni capo torace ed addome, hanno 3 paia di zampe articolate e sono muniti di uno scheletro esterno che racchiude tutti gli organi ed apparati.
Gli adulti, ove presenti sono facilmente reperibili nei detriti raccolti con l’aspirapolvere (attenzione, quindi, alle re-infestazioni da errata e/o tardiva rimozione dei rifiuti raccolti all’interno dell’aspirapolvere). Gli adulti hanno il capo ben visibile, occhi composti (che in alcune specie atrofizzati) e apparato boccale di tipo pungente succhiante (strutturalmente diverso da quello degli altri insetti ematofagi – cioè che si nutrono di sangue).
Il capo degli adulti (che si muovono saltando), se si osserva con una lente di ingrandimento, è caratterizzato dalla presenza, su ciascun lato, di spine a pettine denominate “pettine genale”; la presenza di dette spine, insieme a quelle del “pettine pronotale” inserito sul torace rappresenta un elemento importante per il riconoscimento delle pulci in genere (per determinare la specie occorre, invece, un esperto entomologo). Ciascuna zampa (delle 3 paia) termina con un paio di unghie; il 3° paio di zampe (quello posteriore) è di tipo saltatorio (cioè molto più lungo e robusto rispetto alle altre due paia).
Le Pulci adulte, in generale presentano piccole dimensioni, le specie più comuni in Italia sono lunghe 1 – 2 mm ed il loro corpo si presenta di colore brunastro abbastanza uniforme.
Ogni pulce femmina adulta depone, durante la propria vita (che normalmente dura più di sei mesi) da diverse decine ad alcune centinaia di uova; dalle uova fuoriescono le larve, dalle larve, per metamorfosi, “sfarfallano” gli adulti.
Le larve non pungono (perché hanno un apparato boccale di tipo masticatore e non pungente succhiante come gli adulti); si muovono strisciando (perché hanno il corpo, privo di zampe ed a forma di verme, che in genere raggiunge la lunghezza di circa 5 mm); vivono nei nidi (cioè nelle fessure e negli anfratti dei pavimenti (ad es. nei vecchi parquet in legno) ma il loro habitat ideale sono i tappeti, i cuscini, i materassi, la moquette ed in generale i tessuti (che si trovano in prossimità degli ospiti frequentati dalle pulci adulte). Le larve si nutrono di sostanze organiche che possono reperire in prossimità del nido ma soprattutto mangiano le feci degli adulti che contengono (sono formate da) sangue fresco e sangue digerito.
In tali condizioni, la probabilità di contaminazione delle larve e degli adulti da parte di agenti infettivi e parassitari è di tutta evidenza. Le larve se esposte alla luce diretta del sole muoiono.
Aspetti epidemiologici:
generalità
I principali agenti patogeni trasmessi dalle pulci attraverso le punture sono: Rickettsia typhi e R. felis; Bartonella clarridgeiae, B. henselae e B. quintana; Francisella tularensis; Yersinia pestis; Salmonella typhi ed altre S. spp.
Oltre ai bacilli ed ai batteri sopra menzionati le pulci possono essere parassitate da Dipylidium caninum (c.d. tenia cucumerina ) ed altri Cestodi; a loro volta, allorché le pulci con la tenia vengano mangiate, possono trasmetterla al cane, al gatto ed eccezionalmente all’uomo.
GLI ORGANISMI SIMILI
A volte si confondono con altri organismi o si crede di conoscerli
Un caso abbastanza frequente: Pulci vs. insetti “saltatori” (es.: i Collemboli)
Chi si affida al riconoscimento delle pulci basandosi solo sulla loro caratteristica di spostarsi saltando può sbagliare.
Infatti, tutti sanno che le pulci si muovono saltando; ma non tutti sanno che, ad esempio, anche i Collemboli saltano.
I Collemboli sono piccoli insetti (di scarso o nullo interesse igienico sanitario) di piccole dimensioni e colorazione grigiastra che però: non pungono; hanno caratteristiche anatomiche e biologiche completamente diverse da quelle delle pulci; hanno l’organo che consente loro il salto del tutto diverso da quello delle pulci.
Curiosità
“Anche le pulci hanno la tosse”
Si tratta di un proverbio (che ha tante varianti in altrettanti dialetti d’Italia) con cui si evidenzia, riferendosi ad una persona ritenuta saccente, come questa, pur avendo scarsa conoscenza o competenza in una determinata materia o argomento ne parli, peraltro, come se fosse un esperto.
Il mercato delle pulci
È la denominazione, ormai in disuso, di mercati ambulanti dove si scambiano o si vendono oggetti anche usati e ritenuti di poco valore commerciale (ma in alcuni casi ambiti da collezionisti, amatori etc.). La denominazione pare che provenga dal mercato parigino di Saint-Ouen dove, in passato, tappeti, vestiti e stoffe in vendita erano frequentemente infestati da pulci.
E’ vero che pungono solo le femmine?
Pungono e succhiano sangue sia i maschi che le femmine sia di giorno che di notte (le femmine assumono una quantità maggiore di sangue rispetto ai maschi – rinvio a “I numeri delle pulci”)
I numeri della Pulce
Quanto vive?
Le pulci sono abbastanza longeve, la loro “aspettativa di vita” in media è di poco inferiore ad un anno ma varia molto in base al microclima in cui si trovano
Quanto sangue succhia ogni giorno?
Ogni giorno le pulci effettuano più pasti di sangue; in particolare, le femmine della pulce del gatto, prelevano un quantitativo corrispondente a 15 – 20 volte il loro peso (cioè in totale ciascuna femmina preleva ogni giorno circa 13,6 – 14 microgrammi di sangue)
Quanto dura ciascun pasto di sangue?
In generale il pasto di sangue si protrae per circa 20 minuti non oltre; se durante il pasto viene molestata, la pulce può sospenderlo per riprendere successivamente a succhiare o abbandonare l’ospite ed attendere, nel suo nido, un nuovo ospite. Dopo il pasto la pulce “di nido” ritorna nel substrato dove ha luogo la defecazione di sangue (inizialmente in parte non ancora digerito con deiezioni di forma sferoideia, mentre le feci di sangue digerito hanno forma allungata). Il sangue defecato serve da nutrimento per le larve ivi presenti.
Quanto resiste al digiuno?
Gli adulti possono resistere al digiuno per circa un mese; le larve, prima del completamento della metamorfosi (c.d. neoadulti imbozzolati o pre-emergenti) possono resistere al digiuno per circa un anno.