Scoiattolo grigio cure e rimedi

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scoiattolo-grigiodi Daniele Paoloni

Scoiattolo grigio in un giardino privato

Certamente prevenire l’ingresso di uno scoiattolo grigio in giardino è impossibile.
La sua capacità di arrampicarsi anche su pareti verticali e l’abilità di muoversi tra le chiome degli alberi consentono alla specie un’ampia capacità di movimento.
Gli scoiattoli grigi sono attratti principalmente da noci e nocciole, ma anche frutti come le mele rappresentano una risorsa molto appetibile che può certamente attrarre la specie.
Al momento non si conoscono sistemi dissuasivi per prevenire l’asportazione ed il consumo di frutti.
Particolare attenzione va posta su eventuali cavi elettrici facilmente accessibili che potrebbero esser danneggiati dalla specie o tutti quei siti particolari che potrebbero essere potenzialmente utilizzati dalla specie per costruire il nido, causando quindi un’ostruzione meccanica al passaggio di liquidi o gas.
Un’importante raccomandazione è quella di non foraggiare artificialmente lo scoiattolo grigio, che è per altro la principale minaccia alla sopravvivenza della specie autoctona di scoiattolo, lo scoiattolo comune o rosso.
Se avvisti uno scoiattolo grigio nel tuo giardino, segnala la sua presenza attraverso il sito web www.usavereds.eu, aiuterai i tecnici del Progetto LIFE U-SAVEREDS a salvare lo scoiattolo rosso!

Scoiattolo grigio in un parco pubblico

Come nel caso precedente, la raccomandazione principale è quella di evitare il foraggiamento artificiale degli individui, che risultano molto spesso confidenti nei confronti dell’uomo, il cui contatto (così come per ogni altra specie di fauna selvatica), tuttavia, andrebbe accuratamente evitato.

Scoiattolo grigio prevenzione e controllo

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scoiattolo-grigioDi Daniele Paoloni

Problemi sanitari da scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis)

L’impatto sanitario più noto è quello che riguarda la trasmissione del Poxvirus nei confronti dello scoiattolo rosso.
Nelle Isole Britanniche (da sottolineare che in Italia, il Poxvirus non è stato mai isolato) il passaggio del virus dalla specie alloctona a quella autoctona è il principale fattore che accelera il processo di sostituzione tra le due specie.
Per ciò che riguarda l’impatto sulla salute umana, indagini preliminari condotte su alcune carcasse di scoiattolo grigio provenienti dall’area umbra hanno consentito l’isolamento di dermatofiti (miceti filamentosi) in grado di provocare le cosiddette tigne anche nell’uomo.

Certamente la presenza della specie in un contesto urbano (come ad esempio quello umbro, dove è presente in parchi urbani ad alta frequentazione antropica) ed un comportamento molto confidente della stessa, induce ad approfondire la conoscenza su eventuali problematiche legate ad aspetti di sanità pubblica.

Come prevenire il contatto

Lo scoiattolo grigio può divenire una specie molto confidente nei confronti dell’uomo.
Il foraggiamento artificiale è certamente lo stimolo principale per lo scoiattolo a venire in contatto con l’uomo, ma ciò come per ogni altra specie di fauna selvatica, andrebbe accuratamente evitato, per non incorrere in morsi o nella trasmissione di eventuali patogeni anche solo per semplice contatto.

Scoiattolo grigio

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scoiattolo-grigioScoiattolo grigio – Sciurus carolinensis

di Daniele Paoloni

Vita da scoiattolo grigio

Lo scoiattolo grigio americano (o più semplicemente, scoiattolo grigio) è inserito nella lista dell’Unione Internazionale di Conservazione della Natura (IUCN) che identifica le 100 specie alloctone invasive più pericolose a livello mondiale. Originario del continente nord-americano, è stato introdotta in Europa (Italia ed Isole Britanniche), Sud Africa ed Australia. Specialmente in Europa la specie fin dalla sua introduzione è divenuta invasiva, andando a competere con l’autoctono scoiattolo rosso, causandone localmente l’estinzione.

Lo scoiattolo grigio, è una delle molte specie di scoiattoli arboricoli naturalmente presenti nel continente nord-americano. Di media taglia (può raggiungere anche i 700 grammi) e con abitudini diurne, lo si può vedere muoversi oltre che tra le chiome degli alberi anche frequentemente a terra.
Il mantello è sempre di colore grigio brillante, con parti (variabili per forma ed intensità della colorazione) rosso mattone su muso, dorso, zampe e fianchi. Il ventre è bianco. Non presenta mai ciuffi auricolari. La coda, che ha importanti funzioni, quali bilanciere nella corsa e nei salti, protezione termica durante l’inverno, segnale di avvertimento per conspecifici e predatori, è di colore marrone grigio-argento e possiede due caratteristiche bande laterali bianche.
Questi ultimi due caratteri morfologici (mancanza di ciuffi auricolari e coda), sono quelli maggiormente diagnostici rispetto all’autoctono scoiattolo comune (o rosso).
Lo scoiattolo grigio è diurno con picchi di attività giornalieri che interessano le prime ore del mattino e il tardo pomeriggio. In inverno la specie non va in letargo, ma riduce notevolmente la sua attività concentrandola nelle ore più calde della giornata.
La femmina di scoiattolo grigio partorisce mediamente 2-3 piccoli dopo 44 giorni di gestazione. Gli accoppiamenti avvengono a dicembre-febbraio e maggio-giugno.

L’introduzione dello scoiattolo grigio in Europa rappresenta uno dei casi più conosciuti e studiati di invasione biologica. La specie alloctona tende a sostituire, attraverso un complesso processo di competizione interspecifico (esclusione competitiva), l’autoctono scoiattolo rosso.
In Italia, lo scoiattolo grigio è presente attualmente in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto ed Umbria. La prima introduzione di scoiattolo grigio avvenne 10 nel 1948 in Piemonte, quando due coppie, furono rilasciate in un giardino privato presso Stupinigi, in provincia di Torino. Nel 1966, cinque animali vennero rilasciati nel parco di Villa Groppallo a Genova Nervi. In Lombardia, la specie è localizzata prevalentemente nella porzione centro-occidentale della regione, anche se diverse popolazioni sono state rimosse grazie al Progetto LIFE EC-SQUARE (www.rossoscoiattolo.eu ). In Veneto la specie è presente nella città di Padova e in Umbria nella città di Perugia.
In Umbria, lo scoiattolo grigio si rinviene nell’area urbana e peri-urbana di Perugia. Le dinamiche dell’introduzione, pur non chiarissime, fanno ipotizzare dei rilasci nell’area di Monte Malbe intorno agli anni 2000. Da qui, l’espansione è proseguita in direzione nord-est, raggiungendo la porzione orientale della città di Perugia (zona Borgo XX Giugno – Via Tuderte). L’area di presenza dello scoiattolo grigio è stimata, ad oggi, in almeno circa 50 km2.
Alcune segnalazioni di scoiattolo grigio provengono, inoltre, dall’Alta Valle del Tevere, tra Città di Castello e Trestina; è necessario verificarle al più presto, considerando che potrebbe trattarsi di un’ulteriore rilascio e, quindi, di una nuova popolazione.

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Collegamenti a link o a schede di maggiore approfondimento – www.usavereds.eu