A cura di Aldo Ranfa
Quali sono le caratteristiche delle principali specie vegetali spontanee che popolano i territori dell’Italia centrale? Quali possono essere raccolte per uso alimentare o medicamentoso? Quali invece le specie tossiche o allergeniche?
A queste ed altre domande, tra le più ricorrenti per chi ama raccogliere e utilizzare le numerose piante che crescono spontaneamente nei nostri boschi, prati e giardini, ha cercato di rispondere Aldo Ranfa con la seconda edizione del suo libro “Piante amiche e nemiche dell’uomo” pubblicato da Ali&no editrice.
L’autore, già curatore dell’Orto botanico di Perugia e attualmente ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Ateneo di Perugia, ha impostato questo volume, illustrato a china dai disegnatori scientifici Angelo Barili, Don Ildefonso Durán e Francesca Giugliarelli, come uno strumento agile e utile a chiunque voglia dedicarsi alla pratica della “cerca delle erbe”, attività un tempo riservata quasi esclusivamente a scienziati o monaci e oggi invece molto diffusa anche tra semplici amatori di tutte le età.
Il libro, suddiviso in tre sezioni dedicate rispettivamente alle commestibili, allergeniche e tossiche, è concepito a schede ordinate alfabeticamente all’interno di ogni sezione e indicizzate analiticamente per famiglie, specie e nomi volgari con cui le varie specie sono conosciute nell’Italia centrale. Nelle schede, accanto alle caratteristiche morfologiche di ogni pianta, vengono indicate le proprietà (alimentari o medicamentose), il tipo di fioritura, il periodo di raccolta e le parti migliori da recidere, accanto a pratici suggerimenti per l’utilizzo in cucina e in casa tratti dalla medicina popolare e omeopatica.
Di sicuro interesse le schede dedicate alle allergeniche e alle tossiche che riportano, oltre alle indicazioni comuni anche alle commestibili, l’eventuale grado di tossicità (basso, medio, alto) conferito dall’autore, elemento quest’ultimo molto utile sia a chi pratica la raccolta, sia a chi inavvertitamente (è spesso il caso dei bambini o degli anziani) si imbatte in piante dai colori e dai frutti invitanti, magari somiglianti a quelli di specie commestibili, che ingerite o semplicemente toccate possono essere causa di patologie a volte anche molto gravi.