di Francesco Fiorente
Le infezioni da Zika virus sono causate dal “morso” di zanzare infette del genere Aedes.
Sono stati segnalati nel corso di gennaio 2016 i primi casi europei: 3 casi di contagio in Gran Bretagna a carico di tre persone provenienti da zone differenti del Sud-America. Altri due probabili casi importati in Spagna.
Già nella primavera del 2015, 4 persone italiane contagiate di ritorno dal Brasile erano state osservate clinicamente. I 3 casi segnalati nel Regno Unito si riferiscono a tre differenti persone provenienti dalla Colombia, dal Suriname e dalla Guyana.
Il Sud-America vede ben 22 Paesi coinvolti nella diffusione di questo patogeno. Altri casi autoctoni sono stati segnalati a gennaio 2016 a San Martin e a Guadalupe, entrambi dipartimenti d’oltremare francesi.
Si tratta di un agente patogeno “parente” dei virus della dengue, con una sintomatologia simile a quella di dengue e chikungunya, anche se più lieve: febbre, dolori articolari e muscolari, eruzioni cutanee, congiuntivite. Solo una persona su quattro svilupperebbe i sintomi della malattia e normalmente il decorso non è mortale.
Zika virus non si trasmette da persona a persona in assenza del proprio vettore competente (zanzare del genere Aedes). Tuttavia già uno studio del 2013 condotto nella Polinesia francese pone dubbi sulla possibile trasmissione sessuale (è stato descritto solo un caso, ma non confermato), oltre alla confermata capacità di trasmissione per mezzo di trasfusioni con sangue infetto.
Relativamente all’impatto sui feti, gli esperti indicano una possibile correlazione tra il virus ed alcuni gravi effetti sui feti stessi, tra cui la microcefalia fetale. In Brasile si parlerebbe di circa 3800 casi accertati. Per queste ragioni le Autorità sanitarie di Brasile e Salvador hanno divulgato una raccomandazione formale sconsigliando le gravidanze nel biennio 2016-2018. Raccomandazioni analoghe sono state diffuse in Colombia, dove si sospettano circa 13000 casi di infezione.
Inoltre, sugli adulti, l’infezione virale potrebbe causare negli adulti la Sindrome di Guillaume-Barrè, in cui il sistema immunitario attacca i neuroni causando paralisi temporanee.
Il virus può arrivare in Europa, come dimostrato dai casi – non autoctoni – individuati in Gran Bretagna, e la sua diffusione è strettamente legata alla presenza dei vettori, tra cui anche Aedes albopictus, la zanzara tigre comunemente presente in Europa.
Ad oggi non esiste un vaccino per il contenimento di Zika virus. L’Istituto Superiore di Sanità informa che in Italia non vi è alcun allarme a riguardo ma che è tuttavia necessario non abbassare la guardia dal punto di vista della sorveglianza, della capacità di diagnosi e della prevenzione e controllo dei vettori.
Non si possono, infatti, escludere casi di trasmissione locale.
Alcune utili informazioni per i viaggiatori diretti in zone con trasmissione locale sono disponibili alla seguente pagina: https://www.portaledisinfestazione.org/zika-virus-informazioni-per-i-viaggiatori-diretti-in-zone-con-trasmissione-locale/.