Il Colchicum autumnale L.
oppure Colchico d’autunno, Freddolina, Giglio matto, Zafferano falso
(Fam. Liliaceae)
di Aldo Ranfa
Vita da Colchico d’autunno
Morfologia
Specie erbacea perenne con un bulbo-tubero sotterraneo a forma di pera. Il fusto è scapiforme, alto fino a 30 cm. Le foglie, intere e guainanti il fusto, sono lanceolate, allungate ed esili, e si seccano prima della comparsa dei fiori. I fiori sono rosei tendenti al lillacino, ermafroditi, regolari, con calice e corolla similari ognuno di tre pezzi (6 in totale), avvolti alla base da una brattea trasparente. Gli stami, parte riproduttiva maschile, sono 6 (3 più corti e 3 più lunghi) e l’ovario, parte riproduttiva femminile possiede 3 stili più lunghi degli stami; l’ovario è supero ed a maturità si trasforma in un frutto a capsula ovale, acuta all’apice e con numerosi semi all’interno. Fiorisce da agosto a settembre.
Ecologia e distribuzione
E’ comunissima soprattutto al Nord, ma si rinviene anche al centro della penisola. I suoi ambienti preferiti sono quelli umidi e freschi del sottobosco, anche se non indugia a crescere nei prati falciati regolarmente, nei parchi e nei giardini dove abbondano acqua e ombra. La sua distribuzione va da 0 a 2.100 m s.l.m.
Curiosità
Il nome del genere deriva dal greco “Kolchis, idos=Colchide, antica regione della valle del Caucaso, attuale Georgia”, in cui probabilmente questa specie cresceva copiosamente. Il termine specifico deriva da “autumnus=autunno”, per evidenziare il suo periodo di fioritura.
Usi popolari e rimedi
E’ una specie stimata per le sue virtù terapeutiche contro la gotta, l’eccitazione ed i vermi.
Bibliografia
- Bulgarelli G., Flamigni S., 2014 – Le piante tossiche e velenose. Hoepli Editore, Milano.
- Leporatti M.L., Posocco E., 1996 – Piante pericolose. Japadre Editore. L’Aquila
- Ranfa, A., 2014 – Piante amiche e nemiche dell’uomo. 2a Edizione. Ali&no Editrice, Città di Castello, Perugia.
- Stary F., Berger Z., 1987 – Piante velenose. Istituto Geografico De Agostini, Novara
- Woodward L., 1985 – Piante velenose. Priuli & Verlucca Editori.