un imprenditore di Sottomarina, frazione di Chioggia,
– Foto Prof. Mario Principato
morso da questo ragno e che ha rischiato di perdere il piede. “Ho infilato gli stivali e sono andato nell’orto – ha raccontato al Gazzettino – dopo 30 minuti avevo un’irritazione e due puntini. Il secondo giorno è comparsa una macchia. Il dottore che mi ha dato degli antibiotici. Dopo tre giorni però la situazione è peggiorata: la macchia si era estesa. Il medico ha aumentato gli antibiotici. Alla domenica sera sono quasi caduto per i forti dolori al piede”. Il piede era tumefatto.
Il 23 dicembre 2016 è apparso su TODAY.it l’articolo di una ragazza morsa dal ragno violino durante il sonno. Nel Gazzettino, dove si riferiva la notizia, viene descritto che la ragazza ha avvertito un dolore improvviso alla caviglia. “Guardia medica, pronto soccorso: non si riusciva proprio a capire che cosa fosse accaduto alla giovane di Prata di Pordenone. Infine la diagnosi corretta: era un morso del Loxosceles rufescens, il ragno violino.”
In WECALABRIA.it del 17 ottobre 2016 la notizia di una donna che ha perso la vita a seguito del morso del ragno violino.
“Il ragno ha morso la donna di 65 anni al dito medio della mano destra mentre stava pulendo la cantina della sua abitazione. Sebbene la donna abbia avvertito il morso, non vi ha dato particolare importanza. La mattina dopo, si era formata una lesione dolorosa sul dito e la temperatura era salita fino a 38,2°C. La 65enne si è recata presso il pronto soccorso ma è stata subito trasferita nel reparto di terapia intensiva in quanto le sue condizioni non facevano che peggiorare. Il Centro Antiveleni ha confermato che la donna aveva i sintomi di morso di ragno. Mentre il servizio sanitario locale ha confermato un’infestazione di “Loxosceles” nelle abitazioni vicine a quella della donna. Purtroppo la donna è morta circa 12 ore dopo essersi recata in ospedale.”
Da Rete 8 del 7 ottobre 2016 la notizia di un meccanico ricoverato all’ospedale di Avezzano che “durante un controllo al motore di un furgone, aprendo il cofano ha avvertito una fitta all’avambraccio. Non ha dato molto peso al dolore che sentiva ma con il passare delle ore è diventato insopportabile e il braccio si è gonfiato. Ha quindi dovuto fare ricorso alle cure dei medici che ne hanno disposto il ricovero e lo stanno curando con dosi massicce di antibiotici e cortisonici.” Anche in questo caso è stato verificato il morso del ragno violino.
Su LA7 nel programma diMARTEDI’ è stato intervistato il Prof.Mario Antonello Principato e di seguito vediamo il video:
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