di Alessandro Maria Di Giulio
Apprendiamo dall’articolo di Nadia Cossu in “La Nuova Sardegna” del rilevamento della specie urticante nel Sassarese.
Come riportato nell’articolo apparso il 28 maggio “Alcuni esemplari sono stati notati anche in giardini e parchi del Sassarese. Non solo, quindi, su terreni incolti o vicino ai corsi d’acqua dove solitamente questa pianta trova il suo habitat naturale. La pericolosa “pànace di Mantegazza” pare si sia diffusa anche in Sardegna e infatti numerose segnalazioni sono arrivate in questi giorni alla centrale operativa del corpo forestale che ieri mattina ha organizzato un’ispezione”.
Abbiamo parlato del Panace, che è presente in Lombardia ma anche in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Veneto e Trentino, nella scheda del PODIS a cura del Prof.Aldo Ranfa, “il contatto con il liquido delle foglie e dei rami provoca ustioni significative sulla pelle permanenti (fitofotodermatiti) dopo circa 24 ore dal contatto e peggiorano gradualmente nei successivi giorni. Le zone colpite rimangono fotoreattive per parecchio tempo, anche anni. Spesse volte, data la sua eterogeneità sintomatologica, le fotodermatiti non sempre vengono diagnosticate con certezza in quanto possono essere confuse con infezioni da parte di stafilococchi. Rivolgersi immediatamente dal medico e, in casi particolarmente gravi, è bene recarsi al più vicino Pronto soccorso”.
In virtù della pericolosità per l’uomo e della sua grande capacità di espansione, questa pianta rappresenta una minaccia per gli ambienti naturali. I Servizi Forestali Regionali devono quindi attivarsi per attuare programmi di rilevazione e controllo della specie botanica prima che questa infesti irreparabilmente l’ambiente naturale.
Leggiamo l’articolo:
La Nuova Sardegna – Panace
Per approfondire l’argomento:
PODIS – Panace