di Alessandro Maria Di Giulio
Giovan Battista Grassi – Studio anofele
Domani 20 agosto, è il Mosquito Day, “La Giornata mondiale della zanzara, come riferito dal MMV.org Medicine for Malaria Venture, commemora la scoperta del 20 agosto 1897 di Sir Ronald Ross del legame tra le zanzare e la trasmissione della malaria. L’evento aumenta la consapevolezza della minaccia della malaria e di altre malattie trasmesse dall’animale più mortale del mondo.” L’importanza di questa commemorazione è per ricordare che, come riportato dall’ANSA “Proprio questa malattia è la principale causata dall’insetto, e secondo l’OMS ha causato nel 2017 435mila morti e 215 milioni di casi nel mondo, concentrati in 11 paesi, dieci in Africa più l’India. Quale direste che sia l’animale più pericoloso sulla terra? I serpenti? gli squali? – sottolinea Bill Gates in un blog sul sito della sua Fondazione – La risposta è -nessuno di questi. Sono le zanzare.
Con Sir Ronald Ross noi del PODIS vogliamo ricordare anche un nostro esimio poliedrico scienziato che forse è stato dimenticato e parliamo di Giovan Battista Grassi, che come riportato in Wikipedia “studiò approfonditamente la malaria “scoprì il Plasmodium vivax senza però riuscire ad identificare il meccanismo di trasmissione. Tra le altre scoperte “Grassi fu in grado di dimostrare che l’Anopheles si infetta quando punge un essere umano infetto e annunciò quella che venne chiamata “La legge di Grassi”: malaria= anofeli + esseri umani infetti.” Come avvenuto in altre dispute scientifiche “Alla fine dell’Ottocento, Ronald Ross iniziò una campagna diffamatoria contro i ricercatori italiani per rivendicare la priorità della scoperta del meccanismo di trasmissione della malaria, sicuramente con la prospettiva del premio Nobel .” Nel 1902, continua la scheda di Wikipedia– per la scoperta della modalità di trasmissione della malaria, venne insignito del Premio Nobel per la Medicina Ronald Ross. Tale scelta non venne accettata da Grassi che per reazione decise di abbandonare gli studi sulla malaria e dedicarsi ad altri temi di ricerca”.