Luglio

Pubblicato in data: 17 luglio 2020

Flebotomi e Leishmaniosi (Lcan)
di Iolanda Moretta

flebotomo -foto di Mario Principato
flebotomo -foto di Mario Principato

Con questa estate alternante con piogge e caldo entra nel vivo la stagione degli ectoparassiti che infastidiscono sia noi che i nostri amici a quattro zampe e sono in grado di trasmettere anche malattie infettive e parassitarie. Per i proprietari di cani, certamente il patogeno più temuto è la Leishmania, responsabile della Leishmaniosi canina (Lcan), malattia protozoaria sempre più frequente che, se non diagnosticata precocemente e non trattata, può portare anche alla morte.

Nonostante siano state dimostrate modalità di trasmissione non vettoriale (venerea, verticale, mediante trasfusione di sangue, ecc…), l’infezione da Leishmania viene tipicamente trasmessa da uno specifico gruppo di insetti vettori, i flebotomi (conosciuti col nome di “pappataci” per il loro volo silenzioso), la cui presenza rappresenta pertanto il principale fattore di rischio per i nostri amici animali! Il flebotomo è simile a una piccola zanzara (2-3 mm), di colore giallo pallido o giallo ruggine, con il corpo e le ali ricoperti da una fitta peluria. Nel nostro Paese questi ditteri sono presenti soprattutto nel centro-sud e lungo i litorali meridionali. Nell’ultimo decennio, però, a causa delle mutate condizioni climatico-ambientali, si è assistito a un aumento del numero di cani infettati dai pappataci, e di conseguenza a una diffusione della Lcan anche nelle aree che in passato non erano a rischio. Allo stato attuale, anche le regioni costiere e collinari del medio versante adriatico e molte aree collinari prealpine e preappenniniche possono essere considerate a rischio.
Mentre i maschi si nutrono di succhi zuccherini, le femmine hanno bisogno di effettuare il pasto di sangue su un ospite vertebrato per consentire la maturazione delle uova e quindi per potersi riprodurre. Generalmente i flebotomi non hanno una predilezione particolare per una specie animale, ma si alimentano soprattutto sulla specie più diffusa in quell’area; qualora siano presenti contemporaneamente più ospiti effettuano invece il pasto su più specie, uomo compreso!
Si evince, pertanto, l’importanza primaria della prevenzione nei confronti dei flebotomi e della diagnosi precoce di Lcan, in quanto il cane infetto da Leishmania si trasforma in un serbatoio di parassiti per i vettori. L’intervento sui flebotomi è quindi un punto cruciale per la strategia di controllo nei confronti della Lcan. Anche se flebotomi e zanzare si assomigliano morfologicamente, dal punto di vista biologico hanno esigenze del tutto diverse. Ad esempio, contrariamente a quanto avviene per le zanzare, per il ciclo biologico dei pappataci non sono importanti riserve d’acqua in quanto essi depositano le uova in ambienti freschi e ombrosi (microhabitat ad alta umidità); ad esempio si possono rinvenire in grotte o tane di altri animali, in crepe di magazzini, in cavità di alberi o in mezzo a cataste di legna, sotto le tegole dei tetti, nelle pareti dei pozzi, sotto foglie secche marcescenti, ecc. Hanno attività crepuscolare e notturna, mentre durante il giorno restano fermi nei punti di riposo. Le larve sono terricole e si nutrono di materiale organico in decomposizione. Lo sviluppo larvale si interrompe con temperature inferiori ai 18°C e pertanto nel nostro Paese è particolarmente rallentato durante la stagione fredda.
Negli anni ‘60, a causa dell’utilizzo su larga scala del DDT, il numero dei flebotomi e degli altri vettori era calato notevolmente, ma attualmente è impossibile pensare ad interventi ambientali con insetticidi a tale scopo per diverse ragioni: in primis poiché “costosi” in termini di impatto ed inquinamento ambientale, in secundis per l’impossibilità di raggiungere i siti di riposo e riproduzione di questi insetti e per l’attività residuale che tali sostanze hanno nei confronti di altri organismi viventi.
Non ci rimane, quindi, che intervenire sul cane: non permettere che il flebotomo si alimenti sull’animale significa prevenire l’inoculazione del protozoo e quindi l’infezione da Leishmania. È su questa semplice strategia che si basa oggi il controllo della Lcan. Possiamo, a tale scopo, seguire alcune semplici regole da seguire per salvaguardare la salute del nostro cane:
 ridurre l’esposizione del cane al parassita, evitando lunghe passeggiate serali e, durante le ore notturne dei mesi caldi, a partire dall’imbrunire fino al sorgere del sole, tenendolo in un rifugio chiuso, dove porte e finestre sono protette da “zanzariere” a maglia fitta (1-2 mm), tali da impedire l’ingresso dei flebotomi;
– ridurre i siti idonei allo sviluppo dei flebotomi, eliminando i residui organici in prossimità dei ricoveri dei cani;
– fare uso di prodotti insetticidi/repellenti specifici (generalmente a base di piretroidi), espressamente progettati ed indicati per proteggere dalla puntura dei flebotomi;
– rivolgersi sempre ad un Medico Veterinario per avere consigli sulla scelta dei presidi migliori e far controllare regolarmente il cane al fine di verificare che non sia stato infettato dal protozoo.
Per quanto concerne i prodotti topici a lunga durata d’azione per i cani (spot-on o collari), è importante ricordare che essi devono essere applicati per tutto il periodo di attività dei flebotomi, vale a dire almeno da Maggio ad Ottobre.
Questi prodotti hanno un doppio meccanismo di azione: effetto protettivo per il cane, in quanto il flebotomo si avvicina all’animale ma non lo punge (azione anti-feeding), e letale per il flebotomo, in quanto anche se riuscisse ad alimentarsi, esso morirebbe nell’arco di alcune ore (azione biocida).

flebotomo - foto di Mario Principato
flebotom1 – foto di Mario Principato

Queste caratteristiche sono importanti per comprendere come sia indispensabile proteggere non solo i cani sani, ma anche quelli già infettati da Leishmania: in questo modo, infatti, diminuisce il numero di flebotomi che fanno il pasto di sangue e che quindi possono infettarsi e, contemporaneamente, se alcuni flebotomi riescono a pungere un cane con Lcan, essi muoiono prima di trasmettere il parassita ad un nuovo ospite!
È bene ricordare, però, che tali prodotti non hanno un’azione immediata:
– gli spot on, sono efficaci circa 24/48 ore dopo la somministrazione, in modo che il principio attivo si diffonda in tutto il corpo. Inoltre, per essere davvero funzionante, bisogna posizionare il liquido sulla pelle, spostando quindi bene il pelo, in un punto dove il cane non possa leccarsi, in quanto il prodotto è tossico per ingestione;
 il collare ha una banda a lento rilascio ed impiega 5-6 giorni a diffondersi sul corpo;
– esistono, infine, anche degli spray repellenti che hanno azione immediata, ma poco duratura nel tempo (da qualche ora a 1-2 giorni) perché altamente volatili.
Probabilmente la prevenzione ottimale si ottiene utilizzando spray repellenti per una protezione immediata e di breve durata, prima della passeggiata serale o del mattino, e ogni volta che ci si trova in condizioni di possibile contatto con i flebotomi, assieme sempre a quella duratura fornita da collare o formulazioni spot on.
Da poco per la Lcan sono in commercio due diversi vaccini, in grado di ridurre il rischio di progressione della malattia e la probabilità di sviluppare segni clinici; poiché i vaccini non sono però in grado di previene l’infezione, devono sempre essere utilizzati in combinazione con i repellenti, che invece riducono il rischio di infezione ma non prevengono l’avanzata della malattia una volta che il cane si è infettato.

Per approfondire l’argomento:

PODIS – Flebotomo