di Luciano Toma
Vita da Blatta
Appartenenti all’ordine dei Blattodei, questi insetti hanno forma più o meno ovale, schiacciata dorso-ventralmente e variano nella colorazione da molteplici varietà di marrone al nero.
Gli adulti di alcune specie raggiungono al massimo 1,5-2 cm di lunghezza, mentre altri possono superare gli 8 cm.
Quando sono in posizione di riposo il capo è curvato in basso, sotto il torace, e tende a non essere visibile. Sul capo si trovano un paio di antenne lunghe e filiformi, 2 larghi occhi e la bocca dotata di apparato masticatore.
Lo scudo dorsale posto sul torace copre la base della testa e delle ali. Alcune specie per spostarsi volano, altre pur avendo le ali sono poco adatte al volo, altre ancora sono attere. Sia i maschi che le femmine sono dotati di grandi organi di senso detti “cerci”, posti nella parte terminale dell’addome.
Le specie rilevanti nelle infestazioni sono essenzialmente 4: Blattella germanica, Supella longipalpa (di dimensioni inferiore ai 2cm), Periplaneta americana e Blatta orientalis (fra 3 e 4cm).
Le prime due specie di colore giallo ocra, infestano prevalentemente ambienti dedicati alla distribuzione alimentare e domestici. P. americana è caratterizzata da un colore rosso cuoio e dalla presenza di ali che coprono interamente l’addome negli adulti; B. orientalis invece appare di solito più scura e negli adulti le ali non arrivano a coprire interamente l’addome.
Queste due specie più grandi tendono in genere ad infestare ambienti sotterranei, fogne e scantinati oltre agli ambienti domestici. Più raramente, soprattutto nelle regioni meridionali del nostro Paese si può rinvenire una quinta specie, Polyphaga aegyptiaca, di colore nero, lunga circa 3cm e con ali più lunghe dell’addome nel maschio.
Importanza sanitaria
Le blatte o scarafaggi sono potenziali contaminatrici del cibo che l’uomo conserva per se stesso e per gli animali domestici, quando questo non sia adeguatamente protetto. La caratteristica potenzialmente più pericolosa delle blatte è quella di rigurgitare una parte del cibo assunto e di defecare durante il pasto.
In laboratorio è stato dimostrato che le blatte possono trasportare esternamente o nel canale alimentare oltre 40 specie di batteri patogeni.
Principalmente si tratta degli agenti di dissenterie batteriche, salmonellosi, botulismo e colera. Sono anche in grado di trasmettere diversi virus, quali i virus Coxackie, parecchi ceppi del virus poliomielitico, probabilmente quello dell’epatite A. Le blatte possono fungere da vettori anche di uova di elminti (ascaridi, tenie, anchilostomi) e protozoi patogeni quali amebe, giardie, toxoplasma.
È provato inoltre che il contatto diretto con le blatte o con i loro resti, può dare luogo a fenomeni di ipersensibilità con sviluppo di allergie.