Nel condominio privato è obbligatoria la derattizzazione anche se non ci sono tracce della presenza dei roditori?
Se si è normata a livello nazionale, regionale o comunale?
Se si a quale legge si fa riferimento?
Grazie cordialità
1 risposta
Sig. Maurizio buongiorno,
Se non ci sono tracce della presenza di roditori e se le aree confinanti non presentano caratteristiche ambientali che potrebbero favorire il mantenimento di una popolazione di roditori non vedo il motivo di tenere aperto un servizio di derattizzazione.
A meno che sul territorio comunale non sia attiva, una specifica ordinanza sindacale, ma non mi sembra un caso frequente.
I rodenticidi ora in commercio sono già tutti entrati nella categoria 14 dei prodotti Biocidi e per questi prodotti è indicato un limite di tempo massimo in cui possono essere collocati con continuità in un’area, sono le note 6 settimane e l’obbligo di segnalare con cartelli la presenza delle esche attive. Questa indicazione è chiaramente riportata nelle etichette dei prodotti rodenticidi e ha proprio lo scopo di non “sovraccaricare” l’ambiente con postazioni contenenti esche rodenticide a base di anticoagulanti in luoghi ove non se ne osserva il consumo.
Vi sono dei casi particolari e si riferiscono alla valutazione di un “rischio sanitario”: se in un’azienda che produce alimenti o mangimi non si osserva nelle postazioni esterne consumo di esca né vi sono catture di roditori all’interno, il disinfestatore (inteso come professionista dotato di specifica formazione) eseguirà una valutazione del rischio di reinfestazione dall’area confinante ove vi possono essere argini, scarpate ferroviarie, edifici abbandonati infestati da volatili, terreni incolti, … . In questo caso si può decidere di mantenere un presidio di erogatori di sicurezza lungo la recinzione esterna e lungo il perimetro esterno dello stabile perché non si può escludere il tentativo di avvicinamento da parte di roditori. In un’area urbana potrebbe essere le rete fognaria una via di avvicinamento al luogo di preparazione, somministrazione, vendita e conservazione degli alimenti.
A volte alcuni professionisti, in assenza di consumi di esche, utilizzano, all’interno degli erogatori, esche placebo, ovvero prive di principio attivo ma rosicchiabili dai roditori. Osservare il consumo di queste esche ci aiuta a valutare la presenza e l’attività di roditori nell’area. Se ciò si verifica si possono collocare esche attive al posto di quelle placebo. Al termine del consumo delle esche attive si ritorna alla collocazione di quelle placebo.
Altre informazioni possono essere rinvenute nei Regolamenti di Igiene dei singoli Comuni.
Saluti
Alberto Baseggio