di Francesco Fiorente
«Non si parla abbastanza del virus della West Nile, almeno non come qualche anno fa, quando scoppiarono i primi casi. Non è da sottovalutare e bisogna fare attenzione: è quello che ho imparato io da tutta questa storia, sulla mia pelle.»
Sono queste le parole con cui Monica Zattoni, 40 anni di Cologna (Fe), conclude sulle pagine del sito de “La Nuova Ferrara” il racconto della sua malattia.
Ai più la parola “West Nile” probabilmente non dirà nulla di concreto. E sarà non facile collegare questa terminologia ad una malattia infettiva il cui vettore è appunto le comunissime zanzare del genere Culex (le zanzare attive nelle ore notturne).
E’ certamente più semplice pensare alla ben più nota malaria, trasmessa dalle zanzare del genere Anopheles e diffusa nell’Africa sub-sahariana e in alcune regioni dell’ America centrale ed amazzonica e dell’Asia meridionale. Giusto per citarne la più nota.
Ma, se gli esperti erano già ben consci delle capacità di vettori anche delle zanzare “nostrane”, dal 2007 anche l’opinione pubblica ha cominciato ad avere la percezione che le zanzare potessero creare seri problemi di salute anche in Italia ed, in generale, nell’Europa – specialmente – mediterranea.
Il 2007, infatti, è stato l’anno della prima epidemia autoctona di Chikungunya, sviluppatasi in Emilia-Romagna (in provincia di Ravenna), questa volta veicolata dalla zanzara tigre. Probabilmente un vero e proprio cambio di percezione della pericolosità delle zanzare e dei rischi ad esse connesse è stato generato da questi eventi.
La testimonianza della signora Zattoni ed il suo appello lanciato sulle pagine web del quotidiano ferrarese sono certamente un invito a diffondere informazioni e a proseguire/intraprendere percorsi di educazione sanitaria ed ambientale che mirino ad una cultura della prevenzione (attenzione a tutti i ristagni di acqua) e della consapevolezza.
Perché, una zanzara non è certamente più solo un fastidioso ronzio nelle orecchie: una buona dose di consapevolezza senza fare inutili allarmismi.
Ps: a proposito…avete controllato se nei sottovasi dei vostri terrazzi e giardini sono presenti dei ristagni d’acqua?