Buongiorno,
tre giorni fa, al ritorno a casa dopo una settimana di assenza, ho trovato la cucina invasa da piccolissimi insettini bianchi.
Sono minuscoli, misura inferiore al millimetro, sembrano granelli bianchi di polvere che si muovono. Le superfici lisce e scure erano pienissime (non solo per l’aumentata visibilità): le bottiglie d’olio parevano cosperse di farina. Sono sulle superfici dei mobili, e su gran parte degli oggetti presenti al loro interno.
In questi ultimi due giorni ho svuotato tutto, pulito ogni cosa con acqua, alcool, candeggina, messo oggetti e ripiani lavati fuori al sole. Sui mobili Ieri sera ho applicato insetticida-acaricida Biokill (mi era stato detto che è il prodotto più efficace). Stamattina ancora ci sono alcuni puntini bianchi che si muovono sulle superfici.
Per la dimensione ho immaginato fossero acari (acari della muffa?), ma non ho trovato riscontri cercando su internet.
Cosa devo fare? Come capire che animaletti sono? C’è rischio di infestazione nell’intera casa? Come fare per debellarli?
Grazie mille per l’attenzione, aspetto ansiosamente risposta!
Lorenza
1 risposta
Sig.ra Lorenza buongiorno,
molto probabilmente, vista la sua descrizione, si tratta effettivamente di acari ambientali. Purtroppo per identificare la specie con precisione è indispensabile l’osservazione microscopica di alcuni esemplari.
Presumibilmente si tratta di acari che tipicamente infestano alimenti quali Tyrophagus putrescentiae, Acarus siro, Dermatophagoiides fariane o Glycyphagus domesticus.
La pulizia accurata che lei ha fatto va benissimo, come anche l’utilizzo di insetticidi residuali per abbattere la carica infestante.
In ogni caso si tratta di acari che si nutrono di micromuffe per cui è indispensabile eliminare cibo residuo, farine umide, eventuale cibo per animali aperto, ecc… e ripetere la pulizia accurata almeno due-tre volte a settimana; inoltre cerchi di abbassare l’umidità ambientale il più possibile.
Se vede che il problema persiste, può ricorrere ad un esame delle polveri ambientali che permetterà di identificare con certezza la specie coinvolta in modo da fornirle indicazioni più specifiche in base alla biologia dell’artropode presente.
Cordiali saluti,
Dr.ssa Iolanda Moretta