di Francesco Fiorente
Anche nei mesi di settembre e ottobre sono stati segnalati in Italia diversi casi non autoctoni (casi di importazione) di infezioni virali da agenti patogeni veicolati da zanzare.
E’ quanto, per esempio, accaduto nella provincia di Monza-Brianza, dove a seguito della segnalazione della locale ATS sono state intraprese misure di controllo per i vettori (zanzara tigre). Successivamente la diagnosi avrebbe poi definito che si sarebbe trattato di un’infezione da Dengue e non da Zika a carico di una donna di Brugherio di rientro dalla Polinesia Francese.
Sempre a settembre, le segnalazioni di tre casi di Dengue d’importazione, uno a Firenze e l’altro a Bologna, poi di recente all’Aquila. Anche in questo caso, i soggetti erano ritornati da un viaggio in paesi tropicali dove la malattia è endemica.
Segnalato, invece, nella seconda decade di ottobre, un caso importato di Dengue anche ad Udine, dove sono state condotte anche le operazioni di disinfestazione per il controllo del vettore.
A riguardo del virus Zika, i Paesi dell’Unione Europea risultano essere esenti da casi autoctoni di infezioni (con riferimento agli ultimi 3 mesi), a differenza di numerosi Stati dell’America Centrale e Meridionale (per es. Messico, Brasile, Bolivia, Venezuela, ecc.) ed alcuni Paesi Asiatici (per es. Tailandia, Filippine, ecc.) nei quali è indicata una diffusa trasmissione del virus.
Fondamentali diventano le misure di prevenzione per chi dovesse viaggiare da o per i Paesi indicati.
Intanto, recenti studi ritengono improbabile il coinvolgimento della zanzara comune Culex pipiens nella diffusione del Zika V. I risultati di questi studi hanno importanti implicazioni sulle attività di sanità pubblica, permettendo di ottimizzare le misure di controllo dei vettori realmente coinvolti nella trasmissione dello stesso.