di Iolanda Moretta e Mario Antonello Principato
Quali sono le conseguenze del morso del ragno violino?
Loxosceles non è un ragno aggressivo, anzi, è molto timido e tende a nascondersi o a scappare quando avvicinato dall’uomo. Ciononostante è pronto a difendersi con il morso quando viene messo alle strette, magari schiacciato dal peso del corpo sotto le coperte o infastidito con le mani dentro un paio di scarpe tirate fuori per il cambio di stagione. Il suo morso non è particolarmente doloroso e molto spesso le vittime si accorgono in ritardo di essere entrate in contatto con il ragno, quando l’area colpita, dopo alcune ore, diventa pruriginosa e dolorosa. La reazione al morso di Loxosceles è variabile in relazione al punto di inoculo, alle condizioni di salute della vittima ed al quantitativo di veleno introdotto; tale veleno contiene una serie di sostanze ad azione citolitica e necrotizzante, in particolare la sfingomielinasi, enzima implicato nella necrosi tissutale e nel reclutamento di leucociti nel sito del morso (responsabili di una massiva reazione infiammatoria).
Il complesso sintomatologico che deriva dal morso del ragno violino prende il nome di loxoscelismo e può essere distinto in quattro gradi di gravità:
– forma lieve, con sintomatologia molto leggera, solo nel punto del morso, auto-limitante;
– forma moderata, con eritema, prurito ed una piccola lesione nel punto del morso che esita in una escara, auto-limitante;
– forma escarotica o cutaneo-necrotica, con formazione di lesioni necrotiche che evolvono in ulcere crateriformi. Compare in seguito una lesione eritemato-flittenulare a contenuto siero-ematico, che esita in escara; a volte tali ulcerazioni possono raggiungere anche le dimensione di diversi centimetri ed avere difficoltà a rimarginarsi, anche dopo una pronta medicazione (con esiti cicatriziali permanenti). A volte le lesioni necrotiche possono essere piuttosto estese e richiedere la rimozione del tessuto morto o addirittura l’amputazione dell’arto colpito;
– forma sistemica o viscero-cutanea, molto rara, che si sviluppa parallelamente alla forma escarotica nelle prime 24-48 ore dal morso. È caratterizzata da malessere generale, brividi, febbre, dolori muscolari, nausea, vomito, ecchimosi, ematuria, trombocitopenia e anemia emolitica; in soggetti particolarmente sensibili (ad esempio bambini o immunodepressi) tale forma può talvolta esitare in uno stato comatoso e anche nella morte del paziente. In Europa il primo caso di decesso per morso di ragno violino si è verificato proprio in Italia (in Calabria) nel novembre 2015. Attualmente in Europa non è disponibile un antidoto per il veleno di Loxosceles.
Cosa fare in caso di morso da Loxosceles?
Quando si viene morsi è importante rivolgersi al più presto al supporto sanitario.
In caso di morso di un ragno violino è consigliabile lavare accuratamente la zona del morso con acqua e sapone neutro, mettere del ghiaccio sulla parte colpita e andare subito in ospedale.
È importante cercare di catturare il ragno responsabile del morso, per poterlo mostrare al personale medico e permetterne una facile e corretta identificazione.