Salve a tutti vi scrivo perché sono davvero disperata. Abito in Lombardia ed ho una villetta a schiera. All’ultimo piano ho la mansarda e da un anno a questa parte ho un problema di acari che non riesco assolutamente a risolvere. In 11 anni che ci abito con la mia famiglia mai avuto nessun problema. Ho bisogno del vostro aiuto essendo ignorante in materia. Ho letto qualsiasi cosa a riguardo esistente su internet..e non so più che fare.
L’anno scorso in mansarda sempre ad ottobre scopro in controluce su un tavolo vicino alla finestra una marea di “polvere” che si muove. Pulisco.. il giorno dopo è di nuovo lì.. anzi peggio. Do un’autodiagnosi di Glycypaghus domesticus.. anche confrontandomi con altre persone (biancogialli, pelosi, proliferano con l’umidità ecc).. dopo una settimana/2 tutta la stanza ne è piena e idem il letto (sono un soggetto allergico)
Accendo il deumidificatore, apro la finestra la mattina, pulisco ogni giorno con candeggina ed aspirapolvere ma.. nulla cambia.. Ogni oggetto esisistente in quella stanza ne è pieno.
Da premettere che in quella stanza si forma spesso umidità perché il calore della casa sala verso l’alto e non è stato fatto il cappotto termico. Le uniche finestre poi sono un velux ed una vasistas..
Comunque a novembre dell’anno scorso spruzzo il solfac in bomboletta e funziona! Sembra tutto svanito. Canto vittoria e nulla si muove più fino a pochi giorni fa.
Ieri mattina per caso guardo il tavolo.. di nuovo pieno.. la cosa assurda è che non potevano essere quelli dell’anno scorso perché il vecchio tavolo l’ho buttato e ne ho acquistato uno nuovo…..
Osservando meglio li vedo camminare soltanto sul bordo di tutta la finestra e sull’insenatura che comunica con fuori.
Spruzzo il solfac oggi stesso.. dopo una giornata apro per far cambiare l’aria ed indovinate??? Sul bordo della finestra aperta sono ancora lì che passeggiano..
Ora le mie domande sono queste.
1. Come mai in 11 anni non si è mai visto nulla.. e da due anni succede tutto questo?
2. Perché il solfac questa volta non ha funzionato? Sono diventati resistenti? (L’ho ripassato durante l’anno anche d’estate per sicurezza) avete altri prodotti da consigliarmi?
3. Come sono arrivati lì questi acari? Nel senso è l’uomo che li porta nelle abitazioni o sono già lì?
4. È possibile che gli acari vengano da fuori la finestra? Se sì come impedirgli l’accesso?
5. Ho un melograno vicino la porta di casa in giardino e che arriva ai balconi (2piano) dove vi è anche il gelsomino. Queste piante toccano il muro esterno della casa.. possono centrarci qualcosa?
6. Al piano terra e 2 piano vi è in bagno della muffa.. ma la cosa assurda è che lì manco l’ombra di ste bestie.. 0. In mansarda qualche volta si forma solo qualche macchiolina ma è muffa superficiale. Grattando con una spazzolina va subito via. Come è possibile?
7. Mi hanno proposto la vernice lavabile per pareti o quella traspirante.. potrebbero risolvere la situazione?
8. Come non impazzire essendo un soggetto allergico ed ipocondriaco..
Scusate la lunghezza e sicuramente la scorrettezza di molte cose ma davvero non so più a chi rivolgermi e cosa fare. La cosa sta diventando alquanto pesante. Ho tolto l’80% delle cose che avevo.. (tutti i miei vestiti ed oggetti) è rimasto un letto ed una scrivania e quando finalmente pensavo di aver risolto il problema la cosa si ripresenta peggio di prima. Per il momento non ho l’indipendenza economica per andarmene.
Grazie a chiunque mi dedicherà del tempo.
1 risposta
Buongiorno Sara,
purtroppo le infestazioni indoor da Glycyphagus, soprattutto se concentrate in ambienti con elevata umidità relativa come nel suo caso sono davvero difficili da eradicare in quanto questo acaro, qualora le condizioni ambientali divengano disvitali per il suo sviluppo, è in grado di evolvere in una forma chiamata “deutoninfa ipopiale”, la quale sviluppa nel proprio interno il cosiddetto “ipope”, che si può considerate una vera e propria forma di resistenza. Si tratta di un acaro quiescente, che non si nutre e che è in grado di resistere all’essiccamento ed a condizioni di bassa umidità relativa. Questo fatto è molto importante, in quanto determina l’adattamento dell’acaro alle condizioni dell’ambiente in cui si trova e spiega anche l’improvviso insorgere di nuove infestazioni indoor e, soprattutto, le frequenti recidive post-trattamento. La sua resistenza ambientale, infatti, rende piuttosto difficile sia l’intervento di bonifica, sia la scelta delle misure più idonee da adottare per contrastarne lo sviluppo. Probabilmente quindi, nel suo caso, dopo il primo trattamento effettuato sono morte tutte le forme “vitali” dell’acaro ma le deutoninfe ipopiali sono rimaste quiescenti nell’ambiente finché le condizioni non sono tornate ottimali al suo sviluppo; a quel punto la popolazione pian piano si è riformata. Altro fattore che probabilmente ha contribuito all’insuccesso del primo trattamento nonché di quelli successivi è la dose di prodotto utilizzato. Infatti la dose riportata nelle istruzioni del solfac o prodotti similari si riferisce all’utilizzo come antipulci, pertanto nei confronti degli insetti; gli acari invece sono più resistenti dei insetti ed hanno bisogno di una maggior dose di prodotto per essere uccisi! Infine va ricordato che fattore primario per eradicare il problema ed evitare recidive è mantenere bassa l’umidità e bonificare le pareti umide o ammuffite.
Le consiglio quindi di:
1) Rimuovere le muffe alle pareti sia attraverso interventi diretti, eliminandole con una spugna intrisa di un prodotto antimuffa, sia attraverso interventi strutturali, che portino ad una regolarizzazione dell’umidità nelle pareti e nell’ambiente. Indispensabile la corretta ventilazione e l’utilizzo di un deumidificatore al fine di ripristinare valori normali di UR (55-60%).
2) Eseguire due trattamenti con concentrazione doppia in ogni stanza infestata, a distanza di una settimana fra loro, con bombolette autoeroganti contenenti piretroidi. Ripetere poi il doppio trattamento, sempre a dose doppia, dopo 2-3 settimane per cercare di uccidere i nuovi acari derivati dalle forme di resistenza sopravvissute il primo ciclo di trattamenti. Utilissimo anche l’impiego
di strumenti a getto di vapore bollente per raggiungere fessure e anfratti, soprattutto qualora siano presenti le deutoninfe ipopiali dell’acaro. Può inoltre spruzzare un acaricida residuale (ad esempio quelli per scarafaggi) ogni 10 giorni per un mese anche sui battiscopa e nelle fessurazioni più difficilmente raggiungibili con il trattamento per gassificazione.
Nel caso non si giungesse alla loro eradicazione sarà poi necessario rivolgersi a personale specializzato (ditta di disinfestazione).
3) Dopo ogni trattamento è indispensabile pulire molto bene la stanza, utilizzando un aspiratore; ciò al fine di rimuovere i corpi morti degli acari, le loro esuvie, le feci, ma, soprattutto, le loro setole, che sono fortemente irritanti e potrebbero anche dar luogo a dermatiti da contatto.
Spero di esserle stata d’aiuto,
cordiali saluti
Iolanda Moretta