Polveri Insetticide ad uso domestico utilizzate in aree pubbliche

Pubblicato in data: 23 agosto 2021

Buongiorno, mi presento, il mio nome è Stefano e vivo a Cagliari. Lavoro come educatore cinofilo e vorrei porre una domanda… Capita (e non raramente) in questa stagione calda e molto umida, che ci sia una proliferazione di blatte in diverse zone della città, soprattutto nel centro storico dove le pareti di molti antiche strutture sono fatte in tufo, pietra che mantiene una certa umidità e che crea l’habitat ideale per questi insetti. I proprietari che vivono in quelle zone stanchi delle continue visite da parte di questi “invadenti” ospitii e si improvvisano metodi di “difesa” fai da te, cospargendo ingressi e a volte riempiendo la lunghezza di tutta l’abitazione con le polveri insetticida destinate ad uso domestico (tipo Baygon), ingressi che danno al marciapiede, marciapiede dove passano persone, bambini, cani (che incuriositi possono andare a leccarla). Nelle giornate di forte vento ovviamente questa polvere viene in gran parte spazzata via o meglio…viene dispersa. Nubi bianche che arrivano fino alle finestre dei primi piani e che si attaccano alla roba stesa ancora non asciugata, dentro le cassette postali, nei vestiti dei passanti e così via. Ora io chiedo a voi: c’è qualche legge che vieta l’utilizzo di questi prodotti all’esterno nelle aree pubbliche? c’è pericolosità se un bambino che essendo alto meno di un adulto ingerisce o inala parte di questa polvere volante? io credo di avere già la risposta ma vorrei sentire il parere di esperti. Vi ringrazio anticipatamente. 

1 risposta

Risponde il Dr. Alberto Baseggio
Sig. Stefano buonasera, 
Credo che la semplice lettura attenta della etichetta indichi che non si può applicare il prodotto su superfici che non siano sotto uno specifico controllo dell’applicatore, il quale, ricordiamo, è sempre la persona che risponde di eventuali danni causati dal prodotto a persone o animali, anche se il prodotto è di uso amatoriale e di libera vendita.
Appare evidente che in una situazione quale quella descritta da Lei descritta si otterrebbero risultati più sicuri e omogenei se gli interventi fossero coordinati dalla ASL di pertinenza territoriale, avvalendosi di operatori qualificati.
Le blatte più frequenti nel clima del Sud Italia sono Periplaneta americana e Blatta orientalis. In verità ove Periplaneta è ben radicata prende il sopravvento su Blatta orientalis e tombini stradali, nonché le parti interrate degli edifici diventano il loro “regno”. Non è una novità ma un fatto che da molti anni ha condotto non poche Amministrazioni Comunali a intraprendere delle azioni mirate di lotta, un esempio per tutti il Comune di Bari ove il Sindaco ha predisposto una specifica ordinanza per coinvolgere gli amministratori condominiali in operazioni di lotta all’insetto. In questo modo si spera di raggiungere un maggiore controllo e completare quanto viene periodicamente fatto lungo le strade pubbliche, in particolare ove la rete fognaria o la rete di raccolta delle acque piovane è più “datata” e numerose sono le fessure ove le femmine depongono le ooteche, sorta di piccole scatole ermetiche ovoidali che contengono e proteggono le uova.
Periplaneta americana può diventare particolarmente fastidiosa nei mesi più caldi, quando il tasso di ossigeno all’interno delle tombinature scende e anche per lei diviene necessario uscire per una “boccata d’aria”. A questo punto si arrampica sulle pareti esterne degli edifici e poi si lancia in un volo planato che le permette di allontanarsi un po’. La maggior parte degli spostamenti sono serali.
Le blatte non mordono e non pungono ma sulle loro zampe possono aderire batteri e altri microrganismi nocivi per la salute, in particolare batteri coliformi.
Sicuramente i maggiori risultati si ottengono coordinando i trattamenti, altrimenti si potrebbero innescare spostamenti da aree trattate verso aree non trattate. Lungo le sensibilissime antenne le blatte hanno infatti recettori molto sofisticati in grado di percepire anche una piccola presenza di sostanze insetticide. Pertanto sarebbe opportuno operare in più punti lungo la medesima via. Infine un aspetto a volte dimenticato è che le ooteche possono schiudersi a distanza di settimane dall’esecuzione dell’intervento insetticida, e i giovani nati possono ritrovarsi a spostarsi su superfici ove l’insetticida è in buona parte degradato. Per questo motivo ove il problema è particolarmente sentito si organizzano due interventi a distanza di circa 3 settimane l’uno dall’altro.
Il periodo dell’anno in cui sono più frequenti le richieste di intervento sono luglio e agosto.
Saluti
Alberto Baseggio
Entomologist & Technical Support

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