Febbraio

Pubblicato in data: 9 febbraio 2021

Un buon momento per derattizzare.

di Alessandro Maria Di Giulio

DERATTIZZAZIONESarà la minor presenza delle persone in giro per la città, sarà il minor cibo che si disperde nelle fognature causata dalla riduzione delle attività dei bar e dei ristoranti, ma in questo periodo è frequente l’incontro “open-air”con i ratti . La presenza dei roditori è a volte così pressante come nel Comune di Recco che come riportato dal sito on-line liguria24.it, “Il sindaco Carlo Gandolfo ha firmato un’ordinanza in materia di derattizzazione che coinvolge i privati, disponendo che entro 12 mesi dalla pubblicazione del provvedimento – con data 29 gennaio – si provveda all’esecuzione, “di almeno tre trattamenti ad intervalli non inferiori a giorni 120 l’uno dall’altro” nei luoghi e negli spazi “ricetto dei ratti”.

Dal corrieredelveneto.corriere.it leggiamo inoltre la notizia “Treviso, il Covid svuota la città di sera. E in centro si riaffacciano i ratti” nel quale viene riportato che “È una delle impreviste conseguenze dell’era Covid, in cui gli animali riprendono possesso dello spazio temporaneamente abbandonato dagli umani confinati dal coprifuoco e dalle limitazioni di spostamento. Se il bipede frequenta meno l’ambiente urbano, se si ritira in casa dopo le 22, le strade sono totalmente  a disposizione delle bestie” . 

Se non è colpa del Covid rimane pur sempre la gestione della spazzatura una delle cause più comuni dell’avvistamento dei topi – come riferito in zoom.it “Emergenza spazzatura a Reggio Calabria, dove i residenti scrivono al sindaco: esalazioni malsane e conseguente rischio di infezioni, una montagna di rifiuti che porta cattivi odori, preoccupazione per l’igiene pubblica, topi e non solo”.

Se poi il Comune non interviene allora qualche privato “ci pensa da solo” come avvenuto a Monopoli “Sparsa esca topicida in semi di grano avvelenati – riferisce il sito monopolitimes.com – lungo la passeggiata sottostante le mura cinquecentesche che circonda cala Portavecchia sono stati sparsi semi di grano avvelenati, utilizzati come esca topicida da qualcuno che incautamente ha pensato di risolvere il problema da sé”.

Quindi è sicuramente un buon momento per procedere con la derattizzazione delle aree sensibili della città. I topi in questo periodo sono meno diffidenti delle esche in quanto non hanno grandi fonti di cibo naturali da reperire nei parchi e i residui scarseggiano nelle fogne e si producono meno rifiuti dalle attività di ristorazione. Si può prendere in considerazione il posizionamento delle esche ratticide in fognatura, che se viene svolto correttamente raggiunge il bersaglio nei luoghi di sviluppo e transito dei ratti. Le esche in candelotto paraffinato con foro devono essere ancorate con un cavo d’acciaio all’interno della condotta fognaria al di sopra del livello di flusso delle acque. Nelle aree pubbliche bisogna invece impiegare esclusivamente gli erogatori di esche ratticide con chiusura a chiave e nelle zone dove avvengono casi di danneggiamento degli stessi devono essere utilizzati erogatori in acciaio che sono più resistenti di quelli in materiale plastico. Una attenzione deve essere dedicata alla informazione della cittadinanza. I Comuni devono inserire le informazioni nel loro sito istituzionale e deve essere provveduto alla affissione dei cartelli di avvertimento da parte della stessa amministrazione o da parte della ditta appaltatrice. Il cartellini di avviso devono essere esaustivi delle informazioni che sono riportate nelle ordinanze del Ministero della Salute, delle ordinanze Regionali e Comunali e devono contenere inoltre le informazioni riferite nelle etichette dei prodotti derattizzanti. Si riporta, ad esempio, il cartellino della USLUmbria1. Doverosa infine è l’azione di controllo sulle attività di derattizzazione che il Comune appaltante ed il Dipartimento di Prevenzione delle ASL competenti per territorio  programmano ed effettuano periodicamente per verificare la correttezza delle operazioni condotte dalle ditte esecutrici.

Per i privati si consiglia di effettuare i trattamenti di derattizzazione nelle aree private, in particolare negli ambiti protetti quali cantine, fondi, legnaie e garage e di avvalersi di ditte regolarmente iscritte alla Camera di Commercio

Leggi le fonti:

liguria24.it-recco

zoom24.it-topicorrieredelveneto.corriere.it – ratti

monopolitimes.com – veleno-per-top

Approfondisci l’argomento:

.portaledisinfestazione.org – roditori