ZANZARA…TIGRE E NON SOLO: TOLLERANZA ZERO
di Alessandro Maria Di Giulio
L’inverno è stato lungo e piovoso ma ora il caldo si fa sentire. Secchi, bidoni e contenitori di tutti i tipi li troviamo spesso con l’acqua che basta per far sviluppare le larve di zanzara. Nei giardini delle case private, negli orti è purtroppo ancora in uso l’abitudine di raccogliere l’acqua piovana in contenitori scoperti per innaffiare gli orti. Sono partiti i controlli e i sopralluoghi delle USL e quest’anno saranno molto rigorosi: non possiamo più permetterci di avere popolazioni di zanzare diffuse nel territorio quando già da giugno è stato riscontrato un caso di chikungunya ad Ardea nei pressi di Roma ed in considerazione anche di quanto avvenuto la passata estate in Emilia-Romagna dopo il picco di decessi causato dalla diffusione del virus West Nile.
La prevenzione è quindi l’arma più importante che abbiamo per contrastare la diffusione di questi virus in Italia. Il controllo e la riduzione delle zanzare è il fattore propedeutico alla riduzione del rischio di trasmissione del virus.
Cosa fare
In tutti gli orti e giardini dobbiamo eliminare tutti i contenitori che hanno acqua disponibile per la deposizione delle uova delle zanzare.
Eliminiamo quindi:
I bidoni senza copertura ermetica negli orti
I sottovasi (si possono tenere se viene messa la sabbia assorbente tipo “lettiera per gatti”)
Inoltre
- Svuotiamo frequentemente, ogni 2-3 giorni, l’acqua presente negli abbeveratoi degli animali allevati quali i cavalli e le pecore
- Inseriamo i pesci rossi nelle vasche ornamentali
- Per i contenitori di acqua che non possono essere rimossi come i tombini dell’acqua piovana inseriamo il prodotto larvicida che si acquista in farmacia o nei negozi di materiali per l’agricoltura con la cadenza riportata in etichetta, normalmente ogni 20-30 giorni.