di Alessandro Maria Di Giulio
Se solo vent’anni fa qualcuno avesse detto che a Trento sarebbe nato un importante centro studi sulle zanzare, in molti avrebbero avuto dubbi sulla giusta collocazione geografica dell’iniziativa. Eppure è così e non ci meravigliamo più delle conseguenze che i cambiamenti climatici stanno repentinamente causando all’ambiente, tra i quali quello di andare a studiare la zanzara coreana tra gli “alpeggi”.
Il dato di contesto che ha fatto unire le energie della ricerca trentina è descritto dalla “Voce del Trentino”: negli ultimi trent’anni si sono registrate sul territorio provinciale variazioni di incidenza di malattie come l’Encefalite Virale da Zecche (tbe) ma anche la comparsa di infezioni esotiche trasmesse da vettori endemici (Usutu Virus) nonché specie aliene di vettori, come la zanzara tigre e la zanzara coreana, che rappresentano un rischio potenziale di diffusione di malattie tropicali come la Chikungunya e la febbre Dengue.
E’ nata quindi Epilab, dall’alleanza fra le fondazioni Mach e Bruno Kessler che, prosegue l’articolo,“studierà le malattie trasmissibili e avrà il compito principale di quantificare il rischio sanitario associato alla presenza di zanzare. Utilizzerà modelli matematici e statistici per identificarne la diffusione.” L’impegno di Epilab è di tutto rispetto, considerando anche l’attuale congiuntura economica, e “la squadra è attualmente composta da 15 ricercatori, tra cui sei postdoc e due dottorandi, tre ricercatori senior, un medico, un veterinario e due tecnici.”
Un importante attività quindi quella nata a Trento, integrata con il Servizio di Igiene e Sanità pubblica dell’Azienda Sanitaria in collaborazione con i medici curanti. Dal Trentino, stimato da tutti per la grande cura ambientale, delle produzioni agricole di qualità e dell’offerta gastronomica, un altra attività di buona Governance, in questo caso sanitaria e di ricerca, da prendere ad esempio.
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