di Carlo Pallotto
Medico Specialista di Malattie Infettive
In Giugno il Ministero della Salute del Brasile ha diramato un aggiornamento sulla diffusione della malattia da virus Zika (ZIKV).
Al 10 giugno 2016 risultano notificati 165.932 casi probabili di malattia da ZIKV (tasso di incidenza 81,2 casi/100 mila abitanti) tra cui, 66.180 confermati in accordo alle definizioni diagnostiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La distribuzione geografica di tali casi all’interno del territorio brasiliano non è risultata uniforme, con alcune regioni più colpite come la regione di Rio de Janeiro, recentemente sede dei Giochi Olimpici, nella quale è presente un tasso di incidenza doppio rispetto alla media nazionale.
Per quanto riguarda la microcefalia, la più temuta delle complicanze della malattia da ZIKV in gravidanza, l’agenzia governativa brasiliana creata ad hoc per il monitoraggio (COES – Microcefalias) al 23 luglio 2016 riporta 8.703 casi probabili e 1.749 casi confermati attribuibili a infezione congenita da ZIKV, di cui 106 mortali.
Il Brasile rimane il paese in assoluto più colpito da ZIKV; dei 1,3 miliardi circa di persone esposte dal 2007, il 15% è di nazionalità brasiliana.
La diffusione di casi autoctoni riguarda ad oggi meno di 70 paesi, ma la possibilità di una ulteriore estensione dell’area di riscontro rimane concreta.
In aggiunta ai dati epidemiologici del report ci interessa ricordare che la trasmissione di ZIKV non è limitata alla puntura di zanzara ma è possibile anche una trasmissione interumana attraverso rapporti sessuali. In soggetti di sesso maschile infettati da ZIKV è stato riscontrato RNA virale nei campioni di sperma fino a 3 mesi dopo la presunta infezione e più recentemente è stata segnalata la presenza del virus anche nelle secrezioni vaginali. Ne consegue che, oltre al controllo dei vettori, la prevenzione della malattia da ZIKV passa anche attraverso la diffusione di informative per ridurre l’esposizione alle zanzare e l’indicazione a praticare sesso protetto con persone che hanno viaggiato o residenti in paesi endemici per l’in2016-fezione; particolare attenzione deve essere riservata alle donne in gravidanza.
Ringraziamo Claudio Enriques già diretor de Vigilância das Doenças Transmissíveis do Ministério da Saúde per i resoconti che ci ha inviato.