Mille euro di multa e denunce annesse: quanto mi costano i colombi

Pubblicato in data: 23 luglio 2015

di Francesco Fiorente

Un episodio dai contorni non troppo chiari, ma di sicuro una certezza emerge: essere “amici dei piccioni” può costare caro.


Almeno questo è quello che emerge dalla vicenda di una donna sessantenne di La Spezia, pare sorpresa a sfamare dei colombi (questo il nome più idoneo) nella città ligure.
A prescindere dalla rocambolesca fuga, guida senza patente e dai semafori rossi non rispettati, la donna avrebbe avuto a bordo della sua auto circa 65 kg di mangime pronto a sfamare svariati pennuti della cittadina, tra cui colombi e gabbiani (altre fonti parlano delle donna “pizzicata” nell’atto di somministrazione del mangime).

A questo punto immaginiamo che nella città spezzina viga un’ordinanza che vieti la nutrizione degli uccelli sinantropici, come già succede in altre realtà. Non poco tempo fa anche a Rimini, città simbolo del turismo italiano, sono comparsi manifesti a cura dell’amministrazione comunale con tanto di slogan “Dare di cibo ai piccioni è vietato. E a causa tua lo faresti?”.
Ebbene, l’educazione ambientale (assieme a quella dell’individuo ovviamente) è fondamentale per evitare di dover spiegare in un tribunale in compagnia di un avvocato quale fosse la destinazione di 65 kg di mangime per uccelli e perché si fosse scappati all’”alt” della municipale.
Derivanti dal colombo domestico propriamente detto, il colombo di città (Columba livia forma domestica) è diventato, a partire dal secolo scorso, un animale in rapido aumento a causa di un incremento anche delle risorse disponibili. I piccioni colonizzano e sostano sui cornicioni degli edifici, sui tetti, sui cavi, sui lampioni, imbrattando con il proprio guano i manufatti e gli ambienti.

A causa delle elevate quantità di cibo e di ripari, il numero di piccioni presenti nei centri abitati può raggiunge numeri molto alti (migliaia di individui per kmq), creando popolazioni comunque deboli, in quanto la diffusione di patologie tra i colombi aumenta e le condizioni di vita peggiorano a causa del sovraffollamento.
Inoltre, relativamente al rapporto con l’uomo, i colombi di città sono ritenuti problematici in quanto le loro attività incrementano il degrado ambientale, creando problemi anche agli edifici, alla circolazione aerea e creando rischi sanitari comunque potenziali per uomo ed animali. In realtà, quest’ultimo aspetto è comunque in discussione, in quanto alcuni studi hanno dimostrato che non esiste una correlazione diretta tra un alta presenza di colombi e talune patologie in persone che vivano in ambienti colonizzati dai piccioni stessi. D’altro canto, sono diverse le patologie correlate ai colombi, pur non essendo essi specifiche fonti di infezioni; tra esse si citano Salmonella, Campylobacter jejeuni, Chlamidya spp., Listeria spp., influenza aviaria, toxoplasmosi, ecc. Non da meno, la presenza di ectoparassiti come zecche molli ed acari possono creare comunque problemi di igiene pubblica.
Tutti ottimi motivi per non rischiare di multe e denunce di vario genere.

 

Fonte:
ilsussidiario.net
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2015/6/21/PICCIONI-Sorpresa-a-sfamare-i-volatili-denunciata/618977/