Novembre

Pubblicato in data: 27 novembre 2024

 Gli Acari ambientali: ambienti che favoriscono la loro presenza.
di Iolanda Moretta

Sono frequenti in questo periodo le richieste di informazioni sugli acari che possono infestare le nostre abitazioni

L’ambiente domestico può albergare diversi acari ambientali, alcuni dei quali rivestono notevole interesse sanitario poiché in grado di determinare patologie nell’uomo.

Glycyphagus domesticus - femmina - foto di Mario Principato
Glycyphagus domesticus – femmina – foto di Mario Principato

Tra questi, i più conosciuti sono senza dubbio il Glycyphagus domesticus, responsabile di dermatiti fortemente pruriginose (è infatti conosciuto anche come “acaro del prurito”), ed il Dermatophagoides pteronyssinus, comunemente detto “acaro della polvere” o “acaro del materasso”, responsabile di forme respiratorie (riniti, congiuntiviti ed asma) di origine allergica.

dermatophagoides pteronyssinus maschio - Foto di Mario Principato
Dermatophagoides pteronyssinus maschio – Foto di Mario Principato

Si tratta di specie micofaghe, che si nutrono cioè di micromuffe ambientali; la loro presenza si riscontra nelle abitazioni che hanno una coibentazione non adeguata delle pareti o del tetto, per cui la differenza di temperatura tra l’esterno e l’interno porta alla formazione di condensa e, conseguentemente, di muffe parietali.

Tali popolazioni di acari, normalmente presenti nelle abitazioni, “esplodono” quindi grazie alle favorevoli condizioni microclimatiche (umidità relativa oltre il 75% e temperature comprese fra 20 e 25° C) ed alla presenza di nutrimento (rappresentato da micromuffe, presenti sia sulle pareti che su residui alimentari o su squame cutanee).

COME PREVENIRE LE INFESTAZIONI

  • Rimuovere le muffe alle pareti sia attraverso interventi diretti (utilizzo di prodotti antimuffa specifici) sia attraverso interventi strutturali (ad esempio eliminazione delle infiltrazioni dal tetto), al fine di eliminare l’eccesso di umidità ambientale.
  • Utilizzare un deumidificatore per riportare i valori di umidità relativa intorno al 60% negli ambienti particolarmente umidi.
  • Arieggiare quotidianamente per almeno un’ora le stanze (soprattutto quelle da letto).
  • Sbattete ogni giorno lenzuola, coperte e cuscini e poi pulire accuratamente la camera da letto (non rifare immediatamente il letto per evitare che il caldo-umido accumulatosi durante la notte favorisca lo sviluppo degli acari e la formazione di micromuffe sulle squame cutanee).
  • Utilizzare l’aspirapolvere per le pulizie giornaliere, , meglio se munito di filtro HEPA, in particolare su materassi, cuscini, moquette, poltrone/divani.
  • Usare, in caso di allergia all’acaro della polvere, coprimaterassi e cuscini antiacaro e lavare la biancheria del letto (coprimaterasso, lenzuola e federe), in abbondante acqua ad almeno 60° C, una volta a settimana.
  • Non mangiare in camera da letto, in quanto sulle briciole potrebbero formarsi delle muffe di cui gli acari si nutrono.
  • Eliminare eventuali legnami da camino ammuffiti o umidi dall’abitazione

Vedi il servizio su LA7
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