Cimice

Biologia e comportamento

Cure e rimedi

Prevenzione e controllo

Curiosità

Biologia e comportamento

di Paolo Masini

La Cimice dei letti (Cimex letuclarius) è un insetto ematofago obbligato ecto-parassita dell’uomo e di altri mammiferi e uccelli. È un insetto sociale che può aggregarsi con gli altri individui della stessa specie in ogni anfratto o fessura al riparo della luce diurna (fototropismo negativo) situato nelle immediate vicinanze dei luoghi di riposo notturno dell’uomo. Le superfici preferite sono in genere la carta e il legno e i tessuti, ma in loro assenza le cimici possono aggregarsi anche su altre superfici: come la plastica e il ferro. In questi luoghi, detti focolai di sviluppo, durante il giorno la popolazione di insetti rimane in uno stato di aggregazione formando colonie costituite da poche decine fino a centinaia di individui.
Durante la notte ogni individuo – di qualsiasi stadio vitale (neanide o adulto) e gli adulti di entrambi i sessi – fuoriesce dai siti di aggregazione diurni per compiere il pasto di sangue sull’uomo. Terminato il pasto le cimici ritornano al proprio focolaio di sviluppo.

Ciclo vitale

La riproduzione della cimice dei letti è di tipo sessuale. Il ciclo vitale prevede la schiusa dell’uovo e l’avvicendarsi di cinque stadi ninfali (neanidi) i quali mutano l’uno nell’altro fino alla muta finale in adulto.
I fattori condizionanti il ciclo sono soprattutto la temperatura e la disponibilità di ospiti. L’umidità, a differenza di quanto avviene in altri artropodi, è di secondaria importanza nella cimice dei letti.
In condizioni ottimali (30°C e disponibilità illimitata di ospiti) l’intero ciclo uovo adulto si compie in circa 24 giorni.

Diffusione

Le infestazioni da Cimice dei letti avvengono per un accidentale introduzione di individui e/o uova vitali in un nuovo ambiente. La via principale di diffusione è rappresentata da persone o oggetti venuti in contatto con un ambiente infestato e che veicolano degli esemplari di Cimex lectularius e/o loro uova. Persone che soggiornano in ambienti infestati possono consentire alle cimici di nascondersi durante le ore notturne nelle valigie o nei vestiti, trasportando in seguito gli insetti fino alla propria abitazione o in altri luoghi.
Lo scambio di materiale usato può determinare lo spostamento di oggetti contaminati in nuovi ambienti con il serio rischio di diffondere l’infestazione.

Attività patogena

La puntura da parte della cimice dei letti provoca generalmente delle lesioni di tipo strofuloide caratterizzate dall’insorgenza di papule altamente pruriginose di pochi mm fino a circa 1-2 cm di diametro.

Le lesioni insorgono a causa di una reazione di ipersensibilità ad alcuni componenti della saliva di questo insetto ad azione vasodilatatoria ed anticoagulante. La reazione di ipersensibilità può essere di tipo immediato e/o ritardato. Alcuni soggetti della popolazioni risultano insensibili alle punture e non sviluppano una reazione immunitaria e quindi nessuna lesione evidente.
In casi estremamente rari è stato documentato lo sviluppo di una reazione di ipersensibilità sistemica con shock anafilattico e decesso del paziente.
La cimice dei letti non è ritenuta un importante vettore di malattie infettive. L’unica prova accertata di una sua competenza e capacità vettoriale è stata accertata in nei topi di laboratorio in cui è avvenuta la trasmissione del Trypanosma Cruzi, agente eziologico del morbo di Chagas, una malattia parassitaria diffusa nell’America Latina. Anche se non ci sono prove dirette effettuate sull’uomo è probabile che la cimice dei letti possa fungere da vettore di questo parassita nell’essere umano. Per gli altri agenti infettivi (batteri e virus), nonostante diversi studi, non è stata ancora accertata la sua capacità vettoriale.

Cure e rimedi

di Danilo Assalve

Cosa fare in caso di puntura

La cimice dei letti è causa di una fastidiosissima dermatite costituita da numerose lesioni strofulo idi, talora numerosissime, pruriginose, spesso causa di irritabilità ed insonnia. La possibilità di una sensibilizzazione a queste punture può indurre orticaria, rinite, asma. La terapia si avvale di creme cortisoniche, talora antibiotiche per il rischio di sovra infezioni, utili gli antistaminici.

Prevenzione e controllo

di Paolo Masini

Come prevenire le punture da cimice dei letti

Le punture possono essere evitate facendo massima attenzione quando si dorme in un nuovo ambiente applicando le regole di buona prassi relative agli ambienti ad ampio flusso di persone.

Come prevenire le infestazioni delle cimici dei letti

Regole di Buona Prassi in luoghi ad elevato flusso di persone (alberghi, treni, navi, ecc)

  • Ispezionare con cura i luoghi di riposo notturno, in particolare i letti, le poltrone e le loro immediate vicinanze alla ricerca dei segni d’infestazione
  • Se si rilevano questi segni cambiare ambiente;
    Non appoggiare mai le proprie valigie o i propri vestiti sui letti o sul pavimento e sistemarli il più lontano possibile dai letti in un luogo sopraelevato;
    Se si sospetta di soggiornare in un ambiente infestato cambiare immediatamente ambiente;
    Se si è pernottato in un ambiente che si scopre in seguito essere infestato:
    – Controllare accuratamente i propri vestiti e i bagagli alla ricerca di uova o esemplari di Cimici;
    – I capi di vestiario possono essere lavati per sicurezza in lavatrice a 60°C. Altrimenti può essere utile un ciclo di almeno 30 minuti in asciugatrice. In alternativa gli oggetti sospetti possono essere tenuti in freezer a per almeno 24 ore. Tali trattamenti uccidono le uova, le neanidi egli adulti.
    Regole di Buona Prassi nei casi di infestazione della propria abitazione

    Abitazione con infestazione sospetta da Cimice dei letti:

    Ispezionare con cura ogni anfratto e fessura situato nelle immediate vicinanze dei luoghi di riposo notturno (lungo le cuciture e le pieghe dei materassi, negli alloggiamenti delle doghe in legno delle basi dei letti, nei comodini, lungo i bordi dei battiscopa, dietro le cornici dei quadri, sulle pieghe delle tende, all’interno delle prese della corrente, nelle soluzioni di continuo della carta da parati, ecc) alla ricerca dei segni principali d’infestazione:
    – Macchie fecali: (piccoli punti marroncino-nerastri ravvicinati situati negli anfratti eletti come siti di aggregazione e in prossimità dei punti di fuoriuscita dell’insetto.
    – Individui morti o esuvie: le cimici sono lunghe circa 6-7 mm, sono prive di ali e hanno un corpo schiacciato dorso-ventralmente di colore marroncino. Il rostro appuntito, che costituisce un apparato buccale pungente-succhiante, è rivolto verso il basso e ripiegato all’indietro al di sotto del torace.
    – Macchie di sangue sulle lenzuola: derivano dallo schiacciamento accidentale di individui rigonfi di sangue a causa dei nostri movimenti durante il sonno.
    Nei casi dubbi ci si può rivolgere ad una Azienda specializzata per un eventuale sopralluogo.
    Abitazione sicuramente infestata dalla Cimice dei letti

    Se si è riusciti ad individuare il luogo infestato è opportuno procedere sia alla disinfestazione dell’ambiente sia al trattamento preventivo della biancheria e oggetti sospetti di essere infestati. Ciò può essere fatto attraverso:

    Lavaggio a 60°C per tutti i capi resistenti;
    Ciclo di asciugatura di 30 minuti in asciugatrice;
    Deposito in freezer per almeno 24 ore;
    È opportuno non spostare oggetti da un ambiente infestato ad un altro ambiente, se non facendo massima attenzione ad evitare dispersioni accidentali di insetti in altri luoghi dell’abitazione.
    Possono essere fatti dei trattamenti localizzati di oggetti non elettrici (rischio di elettrocuzione) mediante elettrodomestici eroganti vapore, come le vaporelle, facendo attenzione a limitare la pressione di erogazione al minimo per evitare di scaraventare insetti ancora vivi lontano dal punto di erogazione.
    Le trappole (sia attive che passive) risultano poco efficaci ai fini preventivi.
    È comunque consigliabile rivolgersi per la disinfestazione ad una Azienda specializzata.

    Acquisto di oggetti usati

    Quando si acquista un oggetto usato ispezionare con cura l’oggetto alla ricerca dei segni d’infestazione.

    Cani addestrati alla Ricerca olfattiva della Cimice dei letti
    In America e in vari Paesi dell’Europa a partire dai primi anni del 2000 sono utilizzati dei cani addestrati alla ricerca olfattiva della cimice dei letti. Nelle strutture ad elevato flusso di persone la prevenzione delle infestazioni con ispezioni olfattive periodiche da parte di unità cinofile è sicuramente un mezzo preventivo molto potente e sicuramente più efficace rispetto alle ispezioni visive e alle trappole. (Per maggiori info vedi più avanti).

    Infestazione delle abitazioni
    Normalmente insorgono in alcuni membri della famiglia delle lesioni cutanee papulari, rilevate e molto pruriginose delle dimensioni che vanno da pochi mm fino a 1-2 cm di diametro. Spesso le lesioni sono raggruppate ed in fila indiana, anche se questa non è una regola. Compaiono generalmente nelle regioni scoperte del corpo: braccia, gambe, viso e collo, ma possono comparire anche in altre regioni.
    Con il passare del tempo le lesioni insorgono anche negli altri membri della famiglia e cominciano ad essere più evidenti e più pruriginose.
    In alcuni casi certi soggetti possono, pur essendo punti, non manifestare nessuna lesione.

    Come disinfestare in presenza di cimici dei letti
    L’eradicazione di un infestazione da cimici dei letti è un procedimento molto complesso per i seguenti motivi:

    • Abitudini criptiche dell’insetto: i siti di aggregazione (focolai di sviluppo) possono essere più di uno in un ambiente, sono nascosti in anfratti e fessure di ogni tipo, quindi difficili da individuare, e possono trovarsi in luoghi difficilmente accessibili ai vari mezzi di disinfestazione utilizzati, specialmente ai trattamenti mediante bombolette auto-eroganti o ai fumiganti;
    • Resistenza ai comuni insetticidi da parte della cimice dei letti: è stata dimostrata una certa resistenza biologica da parte di diverse popolazioni di C. lectularius nei confronti di vari insetticidi (piretroidi, carbammati e organofosforici). In Italia sono praticamente utilizzabili solo i piretroidi.
    • Effetto repellente delle bombolette auto eroganti e dei fumiganti a base di piretroidi: oltre ad avere acquisito una resistenza ai vari prodotti insetticidi la maggior parte dei piretroidi hanno anche un certo potere irritante, snidante e repellente che se non ben conosciuto e correttamente utilizzato può provocare la dispersione puntiforme degli insetti di un focolaio con inevitabili complicazioni tecniche durante un intervento.

    Per questi motivi è consigliabile rivolgersi ad una Azienda di disinfestazione specializzata. Il “fai da te” e l’utilizzo solo di trattamenti ambientali tramite bombolette di insetticidi auto eroganti e fumiganti è fortemente sconsigliato.
    Privilegiare Aziende di disinfestazione che garantiscono l’eradicazione dell’infestazione senza costi aggiuntivi per ulteriori interventi di rifinitura e quelle che utilizzano tecniche miste di intervento (mezzi fisici: vapore saturo secco, azoto liquido, ecc. e mezzi chimici: mediante insetticidi principalmente di tipo piretroide) in funzione dell’ambiente e degli oggetti che devono essere trattati.

    Mezzi fisici
    I mezzi fisici sono rappresentati dall’applicazione di temperature estreme (calde o fredde) attraverso varie metodiche. Per quanto concerne le calde temperature esse determinano l’uccisione dell’insetto e delle uova vitali mediante shock termico e/o un eccessiva disidratazione. Le principali metodiche che sfruttano il calore sono: i trattamenti termici ambientali, le applicazioni dirette di vapore saturo secco, i lavaggi in lavatrice a temperature di circa 60°C e i cicli di asciugatura in asciugatrice di materiale infestato o sospetto d’infestazione. I mezzi fisici agiscono su tutti gli stadi vitali della cimice dei letti, uova comprese. La loro attività residuale (attività biocida che persiste per un certo tempo dopo l’applicazione) è ovviamente nulla.

    Trattamenti termici ambientali
    I trattamenti termici ambientali consistono nell’innalzare la temperatura in ambiente infestato tramite termoconvettori e un isolamento termico al fine di uccidere le cimici presenti nell’ambiente stesso. Le temperature devono essere tali (circa 45°C) e applicate il tempo sufficiente a garantire una temperatura letale in tutti i rifugi scelti dalle cimici come luoghi di aggregazione, anche quelli costituti da materiale che ha una alta resistenza termica e quindi una minore tendenza a riscaldarsi e condurre il calore. Questi trattamenti non hanno un effetto residuale.

    Cicli in lavatrice a 60°C
    Gli oggetti che possono essere lavati in lavatrice (biancheria resistente) possono essere trattati sia preventivamente che in corso di una reale contaminazione in lavatrice con un ciclo di lavaggio ad una temperatura di 60°C. Temperature inferiori non assicurano l’uccisione delle uova.

    Cicli in asciugatrice di 30’
    Gli oggetti che non possono essere lavati in lavatrice, compresi i capi di biancheria delicati, possono essere trattati con un ciclo di asciugatura di almeno 30 minuti. Tempi inferiori non assicurano l’uccisione delle uova.

    Vapore saturo secco
    Il vapore saturo secco viene erogato da macchine che assicurano una temperatura maggiore del vapore in uscita rispetto alle comuni vaporelle e quindi una maggiore efficacia nell’uccidere per shock termico le cimici e le loro uova. Questa metodica è forse quella più utilizzata per la sua facilità d’impiego e per la sua efficacia. È opportuno però considerare come i materiali elettrici non possono essere trattati con questa metodica per il rischio di elettrocuzione.

    Azoto liquido
    L’azoto liquido è un gas mantenuto liquido all’interno di contenitori adiabatici ad una temperatura di -196°C. La sua applicazione avviene attraverso delle lance dotate di ugelli. I materiali aspersi subiscono un veloce abbassamento termico fino a provocare la morte per crio-ustione delle cimici presenti e delle loro uova. In forza del suo potere percolante l’azoto può infiltrarsi in ogni fessura e anfratto assicurando un ampio raggio di effetto letale anche su superfici difficili da trattare e difficilmente raggiungibili, come la moquette e le fessure al di sotto del parquet a ridosso delle pareti. Con questa metodica possono essere trattati anche oggetti elettrici senza nessun pericolo di elettrocuzione.

    Mezzi chimici
    I mezzi chimici sono rappresentati dai biocidi comunemente utilizzati e consentiti nel nostro Paese per l’eradicazione delle infestazioni da C. lectularius. I principali biocidi utilizzabili sono praticamente i soli piretroidi di sintesi. Questi prodotti hanno tutti un certo potere abbattente ed una variabile azione residuale, necessaria in alcuni casi a garantire nel tempo l’uccisione per contatto di insetti che sono sfuggiti ai primi trattamenti in luoghi di difficile accesso.
    Bisogna tenere in seria considerazione durante l’utilizzo dei piretrodi che la maggior parte di essi, alcuni in modo più spiccato di altri, hanno anche un forte potere irritante e quindi snidante e repellente per le cimici. Se non correttamente utilizzati possono provocare una dispersione puntiforme di un focolaio con inevitabili complicazioni in sede d’intervento. È stata riscontrata nel tempo lo sviluppo della resistenza della cimice dei letti nei confronti di vari biocidi utilizzati per la sua lotta, soprattutto nei confronti dei piretroidi.
    Tutti i biocidi chimici utilizzabili per la lotta alla cimice dei letti non agiscono sulle uova. È quindi fondamentale utilizzare questi mezzi in modo integrato con i mezzi fisici al fine di garantire l’eradicazione di un infestazione.
    I mezzi chimici dovrebbero essere utilizzati in tutte quelle situazioni in cui si vuole essere sicuri dell’uccisione delle cimici e delle loro uova nei punti di difficile accesso ai trattamenti fisici. In questo modo si garantisce, oltre ad un certo potere abbattente immediato, un’attività residua che garantisce l’uccisione postuma di insetti che sono sfuggiti ai trattamenti iniziali.

    Cani Addestrati alla ricerca olfattiva della cimice dei letti
    Le prime Unità Cinofile impiegate per la ricerca olfattiva della cimice dei letti sono comparse in America nei primi anni del 2000. Da allora il loro numero è aumentato in America e nel resto del mondo. Ciò testimonia la loro utilità nella lotta contro questo insetto. Secondo degli studi indipendenti dell’Università della Florida condotti nel 2008 sia attraverso prove di laboratorio che di campo (prove di ricerca in ambienti reali) hanno accertato in un cane correttamente addestrato e gestito un’affidabilità rispettivamente del 97,5 % e del 98%.
    Le ispezioni olfattive con unità cinofile possono essere un valido aiuto durante la procedura di disinfestazione di un ambiente. Possono essere effettuate prima di un intervento di disinfestazione, per aiutare il disinfestatore nella ricerca di tutti focolai di sviluppo, anche quelli meno evidenti e di difficile accesso ad una ispezione visiva, per intervenire miratamente e solo dove necessario.
    Dopo il primo intervento di disinfestazione le unità cinofile possono essere impiegate per verificare l’eventuale presenza di insetti ancora vitali sfuggiti al trattamento iniziale durante la fase di accertamento dell’eradicazione totale dell’infestazione.
    Si consiglia l’utilizzo di unità cinofile certificate, in modo da garantire un affidabile lavoro del cane e del suo conduttore. In Italia l’Associazione Italiana Cani Anti Cimici è un Associazione no profit che si occupa esclusivamente di questo (www.aica-dog.it).

    Infestazione delle abitazioni
    Normalmente insorgono in alcuni membri della famiglia delle lesioni cutanee papulari, rilevate e molto pruriginose delle dimensioni che vanno da pochi mm fino a 1-2 cm di diametro. Spesso le lesioni sono raggruppate ed in fila indiana, anche se questa non è una regola. Compaiono generalmente nelle regioni scoperte del corpo: braccia, gambe, viso e collo, ma possono comparire anche in altre regioni.
    Con il passare del tempo le lesioni insorgono anche negli altri membri della famiglia e cominciano ad essere più evidenti e più pruriginose.
    In alcuni casi certi soggetti possono, pur essendo punti, non manifestare nessuna lesione.

    Monitoraggio
    Ispezionare con cura ogni anfratto e fessura situato nelle immediate vicinanze dei luoghi di riposo notturno (lungo le cuciture e le pieghe dei materassi, negli alloggiamenti delle doghe in legno delle basi dei letti, nei comodini, lungo i bordi dei battiscopa, dietro le cornici dei quadri, sulle pieghe delle tende, all’interno delle prese della corrente, nelle soluzioni di continuo della carta da parati, ecc) alla ricerca dei segni principali d’infestazione:

    • Macchie fecali: (piccoli punti marroncino-nerastri ravvicinati situati negli anfratti eletti come siti di aggregazione (focolai di sviluppo) e in prossimità dei punti di fuoriuscita degli insetti.
    • Individui morti o esuvie: le cimici sono lunghe circa 6-7 mm, sono prive di ali e hanno un corpo schiacciato dorso-ventralmente di colore marroncino. Il rostro appuntito, che costituisce un apparato boccale pungente-succhiante, è rivolto verso il basso e ripiegato all’indietro al di sotto del torace.
    • Macchie di sangue sulle lenzuola: derivano dallo schiacciamento accidentale di individui rigonfi di sangue a causa dei nostri movimenti durante il sonno.
      Se si riscontrano segni del genere è consigliabile rivolgersi ad una Azienda di Disinfestazione specializzata.

    Infestazione degli ambienti ad elevato flusso di persone (alberghi, treni, navi, ecc)
    In questi casi subito dopo il risveglio fino ad alcune ore dopo compaiono le prime lesioni che diventano con il passare del tempo molto pruriginose.
    Può succedere che un individuo che abbia pernottato nell’ambiente infestato possa veicolare in altri luoghi, compresa la propria abitazione, uova o insetti vitali, originando un nuovo focolaio d’infestazione e nuove lesioni cutanee.

    È opportuno cambiare immediatamente ambiente (pernottare in un altra camera se in albergo, scompartimento se in treno, cabina se una nave, ecc).
    Prima di rientrare nella propria abitazione controllare accuratamente i propri vestiti e i bagagli alla ricerca di uova o esemplari di Cimici.
    I capi di vestiario e gli oggetti sospetti possono essere trattati preventivamente in uno dei seguenti modi:

    • Ciclo di lavaggio in lavatrice a 60°C.
    • Ciclo di almeno 30 minuti in asciugatrice.
    • Deposito in freezer per almeno 24 ore.

    Tali trattamenti uccidono le uova, le neanidi e gli adulti.

Cure e rimedi
di Danilo Assalve

Cosa fare in caso di puntura

La cimice dei letti è causa di una fastidiosissima dermatite costituita da numerose lesioni strofulo idi, talora numerosissime, pruriginose, spesso causa di irritabilità ed insonnia. La possibilità di una sensibilizzazione a queste punture può indurre orticaria, rinite, asma. La terapia si avvale di creme cortisoniche, talora antibiotiche per il rischio di sovra infezioni, utili gli antistaminici.

Prevenzione e controllo
di Paolo Masini

Come prevenire le punture da cimice dei letti

Le punture possono essere evitate facendo massima attenzione quando si dorme in un nuovo ambiente applicando le regole di buona prassi relative agli ambienti ad ampio flusso di persone.

Come prevenire le infestazioni delle cimici dei letti

Regole di Buona Prassi in luoghi ad elevato flusso di persone (alberghi, treni, navi, ecc)

  • Ispezionare con cura i luoghi di riposo notturno, in particolare i letti, le poltrone e le loro immediate vicinanze alla ricerca dei segni d’infestazione
  • Se si rilevano questi segni cambiare ambiente;
    Non appoggiare mai le proprie valigie o i propri vestiti sui letti o sul pavimento e sistemarli il più lontano possibile dai letti in un luogo sopraelevato;
    Se si sospetta di soggiornare in un ambiente infestato cambiare immediatamente ambiente;
    Se si è pernottato in un ambiente che si scopre in seguito essere infestato:
    – Controllare accuratamente i propri vestiti e i bagagli alla ricerca di uova o esemplari di Cimici;
    – I capi di vestiario possono essere lavati per sicurezza in lavatrice a 60°C. Altrimenti può essere utile un ciclo di almeno 30 minuti in asciugatrice. In alternativa gli oggetti sospetti possono essere tenuti in freezer a per almeno 24 ore. Tali trattamenti uccidono le uova, le neanidi egli adulti.
    Regole di Buona Prassi nei casi di infestazione della propria abitazione

    Abitazione con infestazione sospetta da Cimice dei letti:

    Ispezionare con cura ogni anfratto e fessura situato nelle immediate vicinanze dei luoghi di riposo notturno (lungo le cuciture e le pieghe dei materassi, negli alloggiamenti delle doghe in legno delle basi dei letti, nei comodini, lungo i bordi dei battiscopa, dietro le cornici dei quadri, sulle pieghe delle tende, all’interno delle prese della corrente, nelle soluzioni di continuo della carta da parati, ecc) alla ricerca dei segni principali d’infestazione:
    – Macchie fecali: (piccoli punti marroncino-nerastri ravvicinati situati negli anfratti eletti come siti di aggregazione e in prossimità dei punti di fuoriuscita dell’insetto.
    – Individui morti o esuvie: le cimici sono lunghe circa 6-7 mm, sono prive di ali e hanno un corpo schiacciato dorso-ventralmente di colore marroncino. Il rostro appuntito, che costituisce un apparato buccale pungente-succhiante, è rivolto verso il basso e ripiegato all’indietro al di sotto del torace.
    – Macchie di sangue sulle lenzuola: derivano dallo schiacciamento accidentale di individui rigonfi di sangue a causa dei nostri movimenti durante il sonno.
    Nei casi dubbi ci si può rivolgere ad una Azienda specializzata per un eventuale sopralluogo.
    Abitazione sicuramente infestata dalla Cimice dei letti

    Se si è riusciti ad individuare il luogo infestato è opportuno procedere sia alla disinfestazione dell’ambiente sia al trattamento preventivo della biancheria e oggetti sospetti di essere infestati. Ciò può essere fatto attraverso:

    Lavaggio a 60°C per tutti i capi resistenti;
    Ciclo di asciugatura di 30 minuti in asciugatrice;
    Deposito in freezer per almeno 24 ore;
    È opportuno non spostare oggetti da un ambiente infestato ad un altro ambiente, se non facendo massima attenzione ad evitare dispersioni accidentali di insetti in altri luoghi dell’abitazione.
    Possono essere fatti dei trattamenti localizzati di oggetti non elettrici (rischio di elettrocuzione) mediante elettrodomestici eroganti vapore, come le vaporelle, facendo attenzione a limitare la pressione di erogazione al minimo per evitare di scaraventare insetti ancora vivi lontano dal punto di erogazione.
    Le trappole (sia attive che passive) risultano poco efficaci ai fini preventivi.
    È comunque consigliabile rivolgersi per la disinfestazione ad una Azienda specializzata.

    Acquisto di oggetti usati

    Quando si acquista un oggetto usato ispezionare con cura l’oggetto alla ricerca dei segni d’infestazione.

    Cani addestrati alla Ricerca olfattiva della Cimice dei letti
    In America e in vari Paesi dell’Europa a partire dai primi anni del 2000 sono utilizzati dei cani addestrati alla ricerca olfattiva della cimice dei letti. Nelle strutture ad elevato flusso di persone la prevenzione delle infestazioni con ispezioni olfattive periodiche da parte di unità cinofile è sicuramente un mezzo preventivo molto potente e sicuramente più efficace rispetto alle ispezioni visive e alle trappole. (Per maggiori info vedi più avanti).

    Infestazione delle abitazioni
    Normalmente insorgono in alcuni membri della famiglia delle lesioni cutanee papulari, rilevate e molto pruriginose delle dimensioni che vanno da pochi mm fino a 1-2 cm di diametro. Spesso le lesioni sono raggruppate ed in fila indiana, anche se questa non è una regola. Compaiono generalmente nelle regioni scoperte del corpo: braccia, gambe, viso e collo, ma possono comparire anche in altre regioni.
    Con il passare del tempo le lesioni insorgono anche negli altri membri della famiglia e cominciano ad essere più evidenti e più pruriginose.
    In alcuni casi certi soggetti possono, pur essendo punti, non manifestare nessuna lesione.

    Come disinfestare in presenza di cimici dei letti
    L’eradicazione di un infestazione da cimici dei letti è un procedimento molto complesso per i seguenti motivi:

    • Abitudini criptiche dell’insetto: i siti di aggregazione (focolai di sviluppo) possono essere più di uno in un ambiente, sono nascosti in anfratti e fessure di ogni tipo, quindi difficili da individuare, e possono trovarsi in luoghi difficilmente accessibili ai vari mezzi di disinfestazione utilizzati, specialmente ai trattamenti mediante bombolette auto-eroganti o ai fumiganti;
    • Resistenza ai comuni insetticidi da parte della cimice dei letti: è stata dimostrata una certa resistenza biologica da parte di diverse popolazioni di C. lectularius nei confronti di vari insetticidi (piretroidi, carbammati e organofosforici). In Italia sono praticamente utilizzabili solo i piretroidi.
    • Effetto repellente delle bombolette auto eroganti e dei fumiganti a base di piretroidi: oltre ad avere acquisito una resistenza ai vari prodotti insetticidi la maggior parte dei piretroidi hanno anche un certo potere irritante, snidante e repellente che se non ben conosciuto e correttamente utilizzato può provocare la dispersione puntiforme degli insetti di un focolaio con inevitabili complicazioni tecniche durante un intervento.

    Per questi motivi è consigliabile rivolgersi ad una Azienda di disinfestazione specializzata. Il “fai da te” e l’utilizzo solo di trattamenti ambientali tramite bombolette di insetticidi auto eroganti e fumiganti è fortemente sconsigliato.
    Privilegiare Aziende di disinfestazione che garantiscono l’eradicazione dell’infestazione senza costi aggiuntivi per ulteriori interventi di rifinitura e quelle che utilizzano tecniche miste di intervento (mezzi fisici: vapore saturo secco, azoto liquido, ecc. e mezzi chimici: mediante insetticidi principalmente di tipo piretroide) in funzione dell’ambiente e degli oggetti che devono essere trattati.

    Mezzi fisici
    I mezzi fisici sono rappresentati dall’applicazione di temperature estreme (calde o fredde) attraverso varie metodiche. Per quanto concerne le calde temperature esse determinano l’uccisione dell’insetto e delle uova vitali mediante shock termico e/o un eccessiva disidratazione. Le principali metodiche che sfruttano il calore sono: i trattamenti termici ambientali, le applicazioni dirette di vapore saturo secco, i lavaggi in lavatrice a temperature di circa 60°C e i cicli di asciugatura in asciugatrice di materiale infestato o sospetto d’infestazione. I mezzi fisici agiscono su tutti gli stadi vitali della cimice dei letti, uova comprese. La loro attività residuale (attività biocida che persiste per un certo tempo dopo l’applicazione) è ovviamente nulla.

    Trattamenti termici ambientali
    I trattamenti termici ambientali consistono nell’innalzare la temperatura in ambiente infestato tramite termoconvettori e un isolamento termico al fine di uccidere le cimici presenti nell’ambiente stesso. Le temperature devono essere tali (circa 45°C) e applicate il tempo sufficiente a garantire una temperatura letale in tutti i rifugi scelti dalle cimici come luoghi di aggregazione, anche quelli costituti da materiale che ha una alta resistenza termica e quindi una minore tendenza a riscaldarsi e condurre il calore. Questi trattamenti non hanno un effetto residuale.

    Cicli in lavatrice a 60°C
    Gli oggetti che possono essere lavati in lavatrice (biancheria resistente) possono essere trattati sia preventivamente che in corso di una reale contaminazione in lavatrice con un ciclo di lavaggio ad una temperatura di 60°C. Temperature inferiori non assicurano l’uccisione delle uova.

    Cicli in asciugatrice di 30’
    Gli oggetti che non possono essere lavati in lavatrice, compresi i capi di biancheria delicati, possono essere trattati con un ciclo di asciugatura di almeno 30 minuti. Tempi inferiori non assicurano l’uccisione delle uova.

    Vapore saturo secco
    Il vapore saturo secco viene erogato da macchine che assicurano una temperatura maggiore del vapore in uscita rispetto alle comuni vaporelle e quindi una maggiore efficacia nell’uccidere per shock termico le cimici e le loro uova. Questa metodica è forse quella più utilizzata per la sua facilità d’impiego e per la sua efficacia. È opportuno però considerare come i materiali elettrici non possono essere trattati con questa metodica per il rischio di elettrocuzione.

    Azoto liquido
    L’azoto liquido è un gas mantenuto liquido all’interno di contenitori adiabatici ad una temperatura di -196°C. La sua applicazione avviene attraverso delle lance dotate di ugelli. I materiali aspersi subiscono un veloce abbassamento termico fino a provocare la morte per crio-ustione delle cimici presenti e delle loro uova. In forza del suo potere percolante l’azoto può infiltrarsi in ogni fessura e anfratto assicurando un ampio raggio di effetto letale anche su superfici difficili da trattare e difficilmente raggiungibili, come la moquette e le fessure al di sotto del parquet a ridosso delle pareti. Con questa metodica possono essere trattati anche oggetti elettrici senza nessun pericolo di elettrocuzione.

    Mezzi chimici
    I mezzi chimici sono rappresentati dai biocidi comunemente utilizzati e consentiti nel nostro Paese per l’eradicazione delle infestazioni da C. lectularius. I principali biocidi utilizzabili sono praticamente i soli piretroidi di sintesi. Questi prodotti hanno tutti un certo potere abbattente ed una variabile azione residuale, necessaria in alcuni casi a garantire nel tempo l’uccisione per contatto di insetti che sono sfuggiti ai primi trattamenti in luoghi di difficile accesso.
    Bisogna tenere in seria considerazione durante l’utilizzo dei piretrodi che la maggior parte di essi, alcuni in modo più spiccato di altri, hanno anche un forte potere irritante e quindi snidante e repellente per le cimici. Se non correttamente utilizzati possono provocare una dispersione puntiforme di un focolaio con inevitabili complicazioni in sede d’intervento. È stata riscontrata nel tempo lo sviluppo della resistenza della cimice dei letti nei confronti di vari biocidi utilizzati per la sua lotta, soprattutto nei confronti dei piretroidi.
    Tutti i biocidi chimici utilizzabili per la lotta alla cimice dei letti non agiscono sulle uova. È quindi fondamentale utilizzare questi mezzi in modo integrato con i mezzi fisici al fine di garantire l’eradicazione di un infestazione.
    I mezzi chimici dovrebbero essere utilizzati in tutte quelle situazioni in cui si vuole essere sicuri dell’uccisione delle cimici e delle loro uova nei punti di difficile accesso ai trattamenti fisici. In questo modo si garantisce, oltre ad un certo potere abbattente immediato, un’attività residua che garantisce l’uccisione postuma di insetti che sono sfuggiti ai trattamenti iniziali.

    Cani Addestrati alla ricerca olfattiva della cimice dei letti
    Le prime Unità Cinofile impiegate per la ricerca olfattiva della cimice dei letti sono comparse in America nei primi anni del 2000. Da allora il loro numero è aumentato in America e nel resto del mondo. Ciò testimonia la loro utilità nella lotta contro questo insetto. Secondo degli studi indipendenti dell’Università della Florida condotti nel 2008 sia attraverso prove di laboratorio che di campo (prove di ricerca in ambienti reali) hanno accertato in un cane correttamente addestrato e gestito un’affidabilità rispettivamente del 97,5 % e del 98%.
    Le ispezioni olfattive con unità cinofile possono essere un valido aiuto durante la procedura di disinfestazione di un ambiente. Possono essere effettuate prima di un intervento di disinfestazione, per aiutare il disinfestatore nella ricerca di tutti focolai di sviluppo, anche quelli meno evidenti e di difficile accesso ad una ispezione visiva, per intervenire miratamente e solo dove necessario.
    Dopo il primo intervento di disinfestazione le unità cinofile possono essere impiegate per verificare l’eventuale presenza di insetti ancora vitali sfuggiti al trattamento iniziale durante la fase di accertamento dell’eradicazione totale dell’infestazione.
    Si consiglia l’utilizzo di unità cinofile certificate, in modo da garantire un affidabile lavoro del cane e del suo conduttore. In Italia l’Associazione Italiana Cani Anti Cimici è un Associazione no profit che si occupa esclusivamente di questo (www.aica-dog.it).

    Infestazione delle abitazioni
    Normalmente insorgono in alcuni membri della famiglia delle lesioni cutanee papulari, rilevate e molto pruriginose delle dimensioni che vanno da pochi mm fino a 1-2 cm di diametro. Spesso le lesioni sono raggruppate ed in fila indiana, anche se questa non è una regola. Compaiono generalmente nelle regioni scoperte del corpo: braccia, gambe, viso e collo, ma possono comparire anche in altre regioni.
    Con il passare del tempo le lesioni insorgono anche negli altri membri della famiglia e cominciano ad essere più evidenti e più pruriginose.
    In alcuni casi certi soggetti possono, pur essendo punti, non manifestare nessuna lesione.

    Monitoraggio
    Ispezionare con cura ogni anfratto e fessura situato nelle immediate vicinanze dei luoghi di riposo notturno (lungo le cuciture e le pieghe dei materassi, negli alloggiamenti delle doghe in legno delle basi dei letti, nei comodini, lungo i bordi dei battiscopa, dietro le cornici dei quadri, sulle pieghe delle tende, all’interno delle prese della corrente, nelle soluzioni di continuo della carta da parati, ecc) alla ricerca dei segni principali d’infestazione:

    • Macchie fecali: (piccoli punti marroncino-nerastri ravvicinati situati negli anfratti eletti come siti di aggregazione (focolai di sviluppo) e in prossimità dei punti di fuoriuscita degli insetti.
    • Individui morti o esuvie: le cimici sono lunghe circa 6-7 mm, sono prive di ali e hanno un corpo schiacciato dorso-ventralmente di colore marroncino. Il rostro appuntito, che costituisce un apparato boccale pungente-succhiante, è rivolto verso il basso e ripiegato all’indietro al di sotto del torace.
    • Macchie di sangue sulle lenzuola: derivano dallo schiacciamento accidentale di individui rigonfi di sangue a causa dei nostri movimenti durante il sonno.
      Se si riscontrano segni del genere è consigliabile rivolgersi ad una Azienda di Disinfestazione specializzata.

    Infestazione degli ambienti ad elevato flusso di persone (alberghi, treni, navi, ecc)
    In questi casi subito dopo il risveglio fino ad alcune ore dopo compaiono le prime lesioni che diventano con il passare del tempo molto pruriginose.
    Può succedere che un individuo che abbia pernottato nell’ambiente infestato possa veicolare in altri luoghi, compresa la propria abitazione, uova o insetti vitali, originando un nuovo focolaio d’infestazione e nuove lesioni cutanee.

    È opportuno cambiare immediatamente ambiente (pernottare in un altra camera se in albergo, scompartimento se in treno, cabina se una nave, ecc).
    Prima di rientrare nella propria abitazione controllare accuratamente i propri vestiti e i bagagli alla ricerca di uova o esemplari di Cimici.
    I capi di vestiario e gli oggetti sospetti possono essere trattati preventivamente in uno dei seguenti modi:

    • Ciclo di lavaggio in lavatrice a 60°C.
    • Ciclo di almeno 30 minuti in asciugatrice.
    • Deposito in freezer per almeno 24 ore.

    Tali trattamenti uccidono le uova, le neanidi e gli adulti.

Curiosità

È vero che le cimici si sviluppano in ambienti sporchi e malsani?

Assolutamente no. Anche un albergo, un treno o una casa molto puliti possono essere infestati dalla cimice dei letti. L’infestazione viene veicolata principalmente da persone o oggetti venuti in contatto con un ambiente infestato e che trasportano con sé uova o cimici. I luoghi più probabili ad essere infestati sono quelli caratterizzati da un ampio turn-over di persone, che siano più o meno puliti.

Le cimici si mettono vicine per proteggersi dal freddo?

No. Le cimici si riuniscono poiché insetti sociali e come tali formano aggregazioni di individui in luoghi al riparo della luce diurna nelle vicinanze dei punti in cui l’ospite sosta durante la notte. L’aggregazione viene mantenuta dall’emissione da parte di tutti gli stadi vitali di un feromone di aggregazione. In realtà uno dei motivi che potrebbe aver spinto le cimici ad aggregarsi è il contrario! Cioè il caldo e la conseguente disidratazione che può colpire gli stadi giovanili che possiedono un tegumento esterno meno sclerotizzato e quindi più soggetto a perdite di liquido in condizioni di elevate temperature e scarsa umidità dell’aria. L’aggregazione provoca la formazione di un microclima, con un aumento dell’umidità relativa in seno al focolaio, favorevole al mantenimento del bilancio idrico degli stadi immaturi. Questa ovviamente è solo un’ipotesi sostenuta da alcuni studiosi.

Ci sono cani addestrati per verificare la presenza di cimici in un locale?

Si. L’olfatto del cane è in grado di individuare l’odore emesso dalle cimici e dalle loro uova in un ambiente al fine di scoprire i focolai di sviluppo. Sono tuttora utilizzati con successo in America e in altri Paesi dell’Europa Unità Cinofile addestrate alla ricerca olfattiva della Cimice dei letti.

Negli ambienti infestati è possibile percepire un odore caratteristico emesso dalle cimici?

In un ambiente molto infestato in cui è presente una popolazione molto numerosa di cimici è possibile percepire un odore “dolciastro” molto caratteristico. Ciò è possibile perché le cimici di ogni stadio vitale emettono un feromone di aggregazione costituito da una serie di sostanze chimiche la maggior parte delle quali di natura aldeidica.

Tutti gli stadi sono ematofagi?

Tutti gli stadi vitali hanno assoluto bisogno di sangue per vivere, crescere e riprodursi.

La cimice dei letti può volare?

La cimice dei letti non è assolutamente in grado di volare, poiché nel corso dell’evoluzione le due coppie di ali toraciche si sono atrofizzate riducendosi ad una coppia di piastre vestigiali, dette emielitre.

I focolai di sviluppo si trovano solo nei luoghi in cui c’è una fonte di calore?

No. I focolai di sviluppo si possono trovare in ogni anfratto o fessura al riparo della luce posto nelle immediate vicinanze dei luoghi di sosta notturna dell’ospite. Il calore, così come l’anidride carbonica, sono degli stimoli che guidano la cimice durante la ricerca dell’ospite, non durante la ricerca di un rifugio. I focolai possono trovarsi anche in luoghi non riscaldati, come all’interno dei battiscopa e al di sotto del parquet nelle immediate vicinanze delle pareti (ovviamente nei pavimenti non riscaldati), dietro le cornici dei quadri, nelle tende e tendine, nelle fessure della carta da parati dei muri, nei mobili vicino al letto, come i comodini, ecc.

La cimice dei letti può pungere il mio animale da compagnia?

Si, anche se l’ospite elettivo rimane l’uomo.

È dolorosa la puntura della cimice dei letti?

No non è dolorosa. Anche se finora non sono mai state identificate delle sostanze anestetiche contenute nella saliva della cimice dei letti gli stiletti dell’apparato boccale sono così sottili che il danno cutaneo durante il pasto di sangue non viene avvertito dall’uomo.

La cimice dei letti è attiva solo di notte?

La cimice dei letti è un insetto ad abitudini notturne caratterizzato da una spiccata avversione per la luce (fototropismo negativo), quindi è attivo soprattutto di notte. Ciononostante cimici a digiuno ed affamate possono pungere anche in pieno giorno.

Si può diagnosticare un’infestazione da cimice dei letti in base all’aspetto delle lesioni cutanee?

Assolutamente no. Ci sono diversi artropodi (insetti e acari) patogeni per l’uomo che provocano delle lesioni cutanee molti simili, se non identiche. Anche diverse patologie cutanee possono causare delle lesioni cutanee simili alle punture della cimice dei letti.

Quanto è grande la cimice dei letti?

Un esemplare adulto di cimice dei letti di sesso maschile e a digiuno raggiunge in media i 5,34 mm di lunghezza ed una larghezza di 1,33 mm a livello toracico e 2,6 mm a livello addominale. Una femmina adulta a digiuno raggiunge in media la lunghezza di 5,57 mm ed una larghezza di 1,4 mm a livello toracico e di 2,6 mm a livello addominale. 
Le neanidi a digiuno misurano in media: primo stadio: 1,45 mm, secondo stadio: 2,05 mm, terzo stadio: 2,45 mm, quarto stadio: 3,03 e quinto stadio: 4,45 mm.

Quanto vive una cimice?

Una cimice può vivere all’incirca 2 anni.

Quante uova depone una cimice?

Dipende dalla temperatura ambiente e dalla disponibilità di ospiti. Una femmina adulta, mantenuta ad una temperatura di 27°C, inizia a deporre uova 3 giorni dopo aver compiuto un pasto di sangue ed essersi accoppiata. Se non riesce più a compiere un successivo pasto di sangue depone 3 uova al giorno per circa 11 giorni. Se invece viene alimentata settimanalmente ma non riesce più ad accoppiarsi la produzione di uova continua con lo stessa quantità giornaliera per circa 7-8 settimane.
Cimici dei letti che riescono ad accoppiarsi e a compiere il pasto di sangue in maniera continuativa rimangono fertili per tutta la durata della loro vita. Nel corso della propria vita una femmina di Cimex lectularius può deporre da 200 a 500 uova.

Quanto dura il ciclo vitale della cimice dei letti?

La durata del ciclo vitale è influenzata dalle condizioni di temperatura e dalla disponibilità di ospiti. Se l’ospite è sempre disponibile, con temperature di 30°C, l’intero ciclo vitale (uovo-adulto) si completa in circa 24 giorni, mentre con temperature di 18 °C il ciclo diventa più lungo: circa 128 giorni.

Quanto tempo ci vuole per un uovo di cimice per schiudersi?

Dipende dalla temperatura: a una temperatura costante di 22°C la schiusa avviene dopo circa 12 giorni, a 27°C dopo circa 6 giorni.

Quante volte punge una cimice?

Le cimici si nutrono in media ogni 3-7 giorni circa.

Quanto sangue ingerisce la cimice dei letti durante il pasto di sangue?

Un adulto di sesso maschile è in grado di ingerire, durante un pasto di sangue, circa 2,37 mg di sangue, incrementando il proprio peso di circa 1,46 volte; una femmina ingerisce una media di circa 7,81 mg di sangue, con un incremento di peso corporeo di circa 2,19 volte. Questa grande capacità di assumere quantità così elevate di sangue è permessa dalla presenza di membrane intersegmentali tra un segmento addominale e l’altro che consentono all’addome di espandersi come una fisarmonica.

Quanto tempo richiede un pasto di sangue?

Il pasto di sangue richiede una quantità di tempo pari a circa 10-15 minuti per gli adulti e circa 3 minuti per le neanidi di primo stadio.

Q

Non trovi quello che cerchi? Facci una domanda

Skip to content