Biologia e comportamento
Prevenzione e controllo
Curiosità
Biologia e comportamento
di Angelo Bruno Tamburro
Distribuzione geografica: in Europa i Flebotomi (mosca della sabbia – sandfly) cosciuti anche come “pappataci”, sono presenti nelle zone temperate, in particolare nella regione del Mediterraneo, come pure nei tropici e zone sub-tropicali. Negli ultimi anni la loro presenza si è estesa in modo rilevante in Francia, Belgio, Austria ecc., in zone che hanno temperature superiori ai 16 °C e non scendono sotto i 10 °C. con gradiente di umidità elevata, indispensabile per la sopravvivenza delle uova.
Morfologia: i flebotomi, ditteri ematofagi (Fam. Phlebotominae), hanno un apparato boccale penetrante in grado di succhiare il sangue da un ospite vertebrato (uomo o animale); sono minuscoli insetti delle dimensioni di 1,5-3,5 mm, con aspetto peloso, grandi occhi neri e lunghe zampe; quando sono a riposo o in fase di suggere sangue (vedi immagine), si distinguono dalle altre piccole “mosche” per le ali pelose poste ad angolo di 40°.
I Flebotomi hanno un ciclo di vita costituito da quattro stadi: uovo, larva, pupa e adulto. Le uova si schiudono dopo 4-20 giorni, subiscono un ritardo nella schisa in climi più freddi. Lo sviluppo larvale comporta quattro stadi, e si completa dopo 20-30 giorni, secondo la specie, la temperatura e la disponibilità di nutrienti. Valori ambientali estremi (calore, freddo o siccità) possono causare la diapausa larvale (arresto dello sviluppo), prolungando i tempi di crescita per mesi. Le larve fungono da spezzini, si nutrendosi di sostanza organica (es. funghi, foglie marce, feci animali e decomposizione di artropodi). Lo stadio di pupa dura 6-13 giorni prima che emergono le alate.
Comportamento alimentare degli adulti
Maschi e femmine, si nutrono di succhi vegetali e di secrezioni zuccherine, le femmine anche di sangue per la maturazione delle uova; la saliva contiene elementi proteici lisanti e anticoagulanti farmacologicamente attivi utili nel processo di alimentazione. L’attività antropofila è influenzata dalla temperatura, umidità e movimento dell’aria (sono deboli volatori, anche un vento leggero può inibire il volo e ridurre le punture). La maggior parte delle specie sono esofile (pungono all’esterno), si nutrono al tramonto e durante la notte, quando la temperatura scende e l’umidità aumenta.
I flebotomi, iniziano la loro attività nei mesi caldi, al calare della notte con picchi di massima intensità intorno alla mezzanotte e nell’ora che precede il sorgere del sole. Il loro volo è silenzioso e generalmente sono piuttosto stanziali, percorrendo brevi distanze dai focolai, per lo più trasportati dal vento (volano per poche centinaia di metri).
Riproduzione e ovideposizione
I Flebotomi adulti si accoppiano, attratti con l’ausilio di feromoni, poco dopo la nascita in siti di riposo o sul corpo di vertebrati. Le femmine solitamente depongono 30-70 uova durante un unico ciclo gonotrofico, deponendo le uova in crepe e buche nel terreno o in vecchi edifici, tane di animali e radici di alberi. Le uova, per sopravvivere, richiedono un microhabitat con alto tasso di umidità, non depongono in acqua, un solo pasto di sangue è sufficiente nella produzione di una deposizione.
Importanza sanitaria
I Flebotomi, vettori biologici di malattia per uomo e animali, da sempre rivestono in Italia rilevanza sanitaria, in particolare di una zoonosi endemica: la Leishmaniosi, talmente diffusa anche in altre parti dell’Europa e del modo, tanto da obbligare l’Organizzazione Mondiale della Sanità ad elaborare un piano internazionale di sorveglianza e controllo. Le specie italiane appartengono a due generi: Phlebotomus e Sergentomya, quest’ultimo non riveste importanza sanitaria. Del genere Phlebotomus solo sette specie sono state segnalate in Italia: P. perniciosus, P. perfiliewi, P. neglectus, P. sergenti, P. ariasi, P. mascitii, P. papatasi (Maroli, 1989). L’uomo contrae principalmente la malattia in presenza di animali infetti, trattasi di una zoonosi. Le specie italiane responsabili della Leishmania infantum per l’umo sono: Phlebotomus perniciosus, P. perfiliewi, P. neglectus e P. ariasi. Inoltre, P. perfiliewi è il principale agente della trasmissione di Leishmaniosi cutanea (Maroli et al., 1987), come pure non si esclude un suo ruolo nella trasmissione della forma viscerale (Killick-Hendrick, 1977), mentre P. perniciosus è il vettore principale della Leishmaniosi viscerale, umana e canina. L’incidenza sul territorio nazionale della leishmaniosi canina è in costante aumento in ragione dei cambiamenti climatici e del numero di animali presenti nelle famiglie italiane.
Oltre ad essere vettori di protozoi, i flebotomi sono imputati della trasmissione di alcuni virus (Phlebovirus Toscana e Arbia), causa di encefaliti per l’uomo, con esiti talvolta fatali specie per le persone con deficit immunitario.
Prevenzione e controllo
di Angelo Bruno Tamburro
Come prevenire le punture dei Flebotomi
L’uso di un abbigliamento idoneo all’aperto, associato all’utilizzo di repellenti per la pelle nelle ore crepuscolari e nelle prime ore notturne, riducono notevolmente il contatto con l’insetto. In commercio sono reperibili repellenti anche per i bambini, con concentrazione di principio attivo inferiore a quella degli adulti; queste sostanze vanno riapplicate a distanza di qualche ora.
Zanzariere a maglie molto strette (1-2 mm) applicate a porte e finestre, limitano notevolmente l’ingresso dell’insetto nelle abitazioni.
L’impiego di biocidi-insetticidi, a basso impatto ambientale, nella stagione favorevole allo sviluppo, consente un efficace controllo della densità degli adulti.
Come prevenire le infestazioni da Flebotomi
L’habitat larvale dei flebotomi è costituito sostanzialmente da luoghi con accumulo di detriti organici (interstizi di vecchi muri, detriti foglie, lettiere di animali, concimaie, ecc.), pertanto la corretta pulizia di questi ambienti, risulta la migliore forma di prevenzione per limitare le infestazioni durante la stagione calda.
Come controllare i Flebotomi
Le misure per il controllo dei flebotomi sono orientate verso gli insetti adulti poiché le larve sono terricole ed i focolai sono diffusi e difficili da individuare. Non potendo fare un controllo delle larve, si possono controllare solo gli adulti attraverso l’uso di biocidi insetticidi ad azione residuale.
Come disinfestare
I Flebotomi nell’area urbana
Nell’ambiente urbano, raramente l’uomo entra in contatto con i flebotomi, salvo ubicazione della propria abitazione in centri storici ove la presenza di muri a secco, soffitte con guano di piccioni, cantine, giardini, aree verdi non curate, posso offrire habitat favorevole a loro sviluppo. Il volo del flebotomo, in cerca del pasto di sangue, non si percepisce come il ronzio della zanzara, ma si avverte la puntura. La reazione cutanea è somigliante a quella degli insetti ematofagi, prurito con ponfo edematoso. Quando la persona suppone di essere stata punta da flebotomi e manifesta dopo alcuni giorni febbre, mal di testa, nausea, vomito, è opportuno che si rivolga con urgenza al suo medico di base.
Inoltre, poiché le femmine pungono una grande varietà di ospiti (polli, conigli, piccioni, ecc.) non suscettibili all’infezione da leishmania, questo numero di ospiti ristretti, nella città, è causa d’aumento della patologia nei cani. E’ opportuno sapere che il cane, affetto da leishmaniosi, curato e guarito a seguito di terapia, rimane portatore del parassita, funge da reservoir, quindi, in condizioni stagionali favorevoli, pasti di sangue effettuati sul cane, portatore di leishmania, favoriscono la trasmissione della malattia.
Cosa fare
Le misure per il controllo dei flebotomi sono orientate verso gli insetti adulti, poiché le larvale sono terricole ed i focolai sono difficili da identificare. L’obiettivo prioritario consiste nel ridurre la popolazione di flebotomi, attraverso l’uso di biocidi insetticidi ad azione residuale, da applicare sulla muratura esterna o l’utilizzo per l’uomo, di prodotti ad uso topico. Inoltre, poiché non è possibile trattare tutti gli ambienti di riposo rappresentati da numerosi micro-habitat, il controllo si basa soprattutto sull’applicazione di misure di prevenzione, quali barriere meccaniche (zanzariere a maglia fitta), e quando necessario l’uso di sostanze insetticide a basso impatto ambientale.
Protezione personale
Nelle serate passate in giardino, è opportuno indossare indumenti che coprono gambe e braccia; se necessario, spruzzare una minima quantità di prodotto repellente sugli indumenti.
Protezione dell’abitazione
Nebulizzare sulle zanzariere biocidi-insetticidi (piretroidi) ad azione residuale (rispettare le prescrizioni riportate in scheda tecnica e sicurezza).
Riduzione degli habitat.
- Giardini: manutenzione periodica della vegetazione mediante sfalcio dell’erba, rastrellamento e smaltimento; rimuovere in particolare le foglie che si accumulano sotto le siepi. Irrigare il prato alle prime ore dell’alba.
- Stuccare crepe e buchi presenti nella muratura perimetrale; demolire i piccoli manufatti vetusti e abbandonati; smaltire il materiale edile ammassato nell’area.
Protezione per il cane
Per il cane sono utilizzati spray da applicare sul corpo, con azione protettiva è immediata, ma di durata limitata, diversamente l’applicazione di spot-on o di collari è di lunga azione (l’animale può manifestare reazione al principio attivo).
I Flebotomi nell’area periurbana e rurale
Punture diurne
I Flebotomi raramente pungono di giorno, questo accade solo in ambienti chiusi, freschi, con luce diurna scarsa (stalle, fienili, pollai, ecc).
Cosa fare
Il controllo richiede un approccio integrato, necessita utilizzare una serie di metodi diversi e su misura, per ogni situazione da affrontare.
Punture notturne
Nelle ore crepuscolari e notturne l’attività dei flebotomi è intensa, specie nelle serate estive, con umidità elevata e assenza di vento.
Cosa fare
- Protezione personale. L’uso di abbigliamento protettivo, repellenti per insetti e zanzariere impregnate d’insetticida, risultano efficaci nel ridurre il contatto umano.
- Riduzione degli habitat. Interventi mirati, come il rifacimento di muri per coprire crepe e buchi, la demolizione e la rimozione di manufatti vetusti e abbandonati, di rifiuti organici e di vegetazione incolta; la distruzione degli habitat rifugio – riproduzione dei roditori (serbatoi di leishmaniosi), funge da prevenzione nel contenimento della patologia.
- Protezione per il cane. Per proteggere il cane dalla puntura dei flebotomi abbiamo due possibilità: l’uso di barriere meccaniche e di sostanze insetticide da applicare direttamente sull’animale (spray, spot-on, collari, ecc.) seguendo scrupolosamente le istruzioni e l’uso riportate nel bugiardino.
- Protezione meccanica. Nei mesi caldi, a partire dal tramonto, fino al sorgere del sole, il cane può essere tenuto in ambiente chiuso, dove porte e finestre sono protette da “zanzariere” a maglia fitta (1-2 mm), tali da impedire l’ingresso dei flebotomi.
- Protezione chimica: I biocidi-insetticidi a uso veterinario con efficacia provata sui vettori di leishmaniosi sono limitati ai piretroidi di sintesi. Biocidi-Insetticidi: I flebotomi sono suscettibili a diversi piretroidi; in ambienti peri-domestici, alla presenza di alte densità d’insetti, l’irrorazione sulla muratura esterna di principi attivi residuali, risulta una strategia efficace (rispettare le prescrizioni riportate in scheda tecnica e sicurezza).
Prevenzione e controllo
di Angelo Bruno Tamburro
Come prevenire le punture dei Flebotomi
L’uso di un abbigliamento idoneo all’aperto, associato all’utilizzo di repellenti per la pelle nelle ore crepuscolari e nelle prime ore notturne, riducono notevolmente il contatto con l’insetto. In commercio sono reperibili repellenti anche per i bambini, con concentrazione di principio attivo inferiore a quella degli adulti; queste sostanze vanno riapplicate a distanza di qualche ora.
Zanzariere a maglie molto strette (1-2 mm) applicate a porte e finestre, limitano notevolmente l’ingresso dell’insetto nelle abitazioni.
L’impiego di biocidi-insetticidi, a basso impatto ambientale, nella stagione favorevole allo sviluppo, consente un efficace controllo della densità degli adulti.
Come prevenire le infestazioni da Flebotomi
L’habitat larvale dei flebotomi è costituito sostanzialmente da luoghi con accumulo di detriti organici (interstizi di vecchi muri, detriti foglie, lettiere di animali, concimaie, ecc.), pertanto la corretta pulizia di questi ambienti, risulta la migliore forma di prevenzione per limitare le infestazioni durante la stagione calda.
Come controllare i Flebotomi
Le misure per il controllo dei flebotomi sono orientate verso gli insetti adulti poiché le larve sono terricole ed i focolai sono diffusi e difficili da individuare. Non potendo fare un controllo delle larve, si possono controllare solo gli adulti attraverso l’uso di biocidi insetticidi ad azione residuale.
Come disinfestare
I Flebotomi nell’area urbana
Nell’ambiente urbano, raramente l’uomo entra in contatto con i flebotomi, salvo ubicazione della propria abitazione in centri storici ove la presenza di muri a secco, soffitte con guano di piccioni, cantine, giardini, aree verdi non curate, posso offrire habitat favorevole a loro sviluppo. Il volo del flebotomo, in cerca del pasto di sangue, non si percepisce come il ronzio della zanzara, ma si avverte la puntura. La reazione cutanea è somigliante a quella degli insetti ematofagi, prurito con ponfo edematoso. Quando la persona suppone di essere stata punta da flebotomi e manifesta dopo alcuni giorni febbre, mal di testa, nausea, vomito, è opportuno che si rivolga con urgenza al suo medico di base.
Inoltre, poiché le femmine pungono una grande varietà di ospiti (polli, conigli, piccioni, ecc.) non suscettibili all’infezione da leishmania, questo numero di ospiti ristretti, nella città, è causa d’aumento della patologia nei cani. E’ opportuno sapere che il cane, affetto da leishmaniosi, curato e guarito a seguito di terapia, rimane portatore del parassita, funge da reservoir, quindi, in condizioni stagionali favorevoli, pasti di sangue effettuati sul cane, portatore di leishmania, favoriscono la trasmissione della malattia.
Cosa fare
Le misure per il controllo dei flebotomi sono orientate verso gli insetti adulti, poiché le larvale sono terricole ed i focolai sono difficili da identificare. L’obiettivo prioritario consiste nel ridurre la popolazione di flebotomi, attraverso l’uso di biocidi insetticidi ad azione residuale, da applicare sulla muratura esterna o l’utilizzo per l’uomo, di prodotti ad uso topico. Inoltre, poiché non è possibile trattare tutti gli ambienti di riposo rappresentati da numerosi micro-habitat, il controllo si basa soprattutto sull’applicazione di misure di prevenzione, quali barriere meccaniche (zanzariere a maglia fitta), e quando necessario l’uso di sostanze insetticide a basso impatto ambientale.
Protezione personale
Nelle serate passate in giardino, è opportuno indossare indumenti che coprono gambe e braccia; se necessario, spruzzare una minima quantità di prodotto repellente sugli indumenti.
Protezione dell’abitazione
Nebulizzare sulle zanzariere biocidi-insetticidi (piretroidi) ad azione residuale (rispettare le prescrizioni riportate in scheda tecnica e sicurezza).
Riduzione degli habitat.
- Giardini: manutenzione periodica della vegetazione mediante sfalcio dell’erba, rastrellamento e smaltimento; rimuovere in particolare le foglie che si accumulano sotto le siepi. Irrigare il prato alle prime ore dell’alba.
- Stuccare crepe e buchi presenti nella muratura perimetrale; demolire i piccoli manufatti vetusti e abbandonati; smaltire il materiale edile ammassato nell’area.
Protezione per il cane
Per il cane sono utilizzati spray da applicare sul corpo, con azione protettiva è immediata, ma di durata limitata, diversamente l’applicazione di spot-on o di collari è di lunga azione (l’animale può manifestare reazione al principio attivo).
I Flebotomi nell’area periurbana e rurale
Punture diurne
I Flebotomi raramente pungono di giorno, questo accade solo in ambienti chiusi, freschi, con luce diurna scarsa (stalle, fienili, pollai, ecc).
Cosa fare
Il controllo richiede un approccio integrato, necessita utilizzare una serie di metodi diversi e su misura, per ogni situazione da affrontare.
Punture notturne
Nelle ore crepuscolari e notturne l’attività dei flebotomi è intensa, specie nelle serate estive, con umidità elevata e assenza di vento.
Cosa fare
- Protezione personale. L’uso di abbigliamento protettivo, repellenti per insetti e zanzariere impregnate d’insetticida, risultano efficaci nel ridurre il contatto umano.
- Riduzione degli habitat. Interventi mirati, come il rifacimento di muri per coprire crepe e buchi, la demolizione e la rimozione di manufatti vetusti e abbandonati, di rifiuti organici e di vegetazione incolta; la distruzione degli habitat rifugio – riproduzione dei roditori (serbatoi di leishmaniosi), funge da prevenzione nel contenimento della patologia.
- Protezione per il cane. Per proteggere il cane dalla puntura dei flebotomi abbiamo due possibilità: l’uso di barriere meccaniche e di sostanze insetticide da applicare direttamente sull’animale (spray, spot-on, collari, ecc.) seguendo scrupolosamente le istruzioni e l’uso riportate nel bugiardino.
- Protezione meccanica. Nei mesi caldi, a partire dal tramonto, fino al sorgere del sole, il cane può essere tenuto in ambiente chiuso, dove porte e finestre sono protette da “zanzariere” a maglia fitta (1-2 mm), tali da impedire l’ingresso dei flebotomi.
- Protezione chimica: I biocidi-insetticidi a uso veterinario con efficacia provata sui vettori di leishmaniosi sono limitati ai piretroidi di sintesi. Biocidi-Insetticidi: I flebotomi sono suscettibili a diversi piretroidi; in ambienti peri-domestici, alla presenza di alte densità d’insetti, l’irrorazione sulla muratura esterna di principi attivi residuali, risulta una strategia efficace (rispettare le prescrizioni riportate in scheda tecnica e sicurezza).