Processionaria

Biologia e comportamento

Prevenzione e controllo

Curiosità

Biologia e comportamento

di Pio Federico Roversi

Processionaria del pino: un problema sempre più attuale

Nelle aree urbane e in quelle a verde attrezzato gli alberi e le altre specie ornamentali vegetano in ecosistemi caratterizzati da una semplificazione molto accentuata e spesso fortemente inospitali per le piante a causa della pressoché continua azione antropica che comporta rilevanti fattori di stress diretti e indiretti, come ad esempio drastici compattamenti del terreno, ferite ai tronchi ed alle radici, apporto di varie sostanze inquinanti. Di frequente si tratta di semplici viali alberati delimitati dal manto bituminoso e da edifici o di piccoli gruppi di piante o singoli esemplari, talvolta di dimensioni monumentali, al centro di piazze e di aiuole.

Le piante arboree, in particolare, cui sono demandate nelle città importanti funzioni, tra cui quelle di regolazione climatico-ambientale, di attenuazione dei rumori e di intercettazione di polveri e gas, sono inoltre soggette ad  attacchi di fitofagi, tra i quali si annoverano numerose specie di Lepidotteri, Insetti noti alla gran parte delle persone soprattutto per la bellezza e i colori variopinti riferibili alle farfalle diurne, ma che comprendono anche specie meno vistose capaci di causare vari tipi di danni. I Lepidotteri costituiscono uno degli Ordini più rappresentativi nell’ambito degli Insetti con circa 200.000 specie conosciute nel mondo. Lo sviluppo di questi esapodi prevede in generale una metamorfosi completa che si realizza attraverso 4 fasi distinte:

uovo – larva(=bruco) – crisalide – adulto.

Tra i Lepidotteri sono note diverse specie che costituiscono importanti indicatori della qualità dell’ambiente e sono pertanto utilizzabili negli studi sulla biodiversità degli ecosistemi, sia specie che a motivo di fattori di scompenso favorevoli alle loro infestazioni possono interagire anche pesantemente con le produzioni agroforestali ed altre attività antropiche inclusi aspetti di igiene ambientale, ponendo problemi di varia natura, spesso di non facile soluzione.

A quest’ultimo esempio si possono riferire quelle specie le cui larve sono provviste di peli urticanti, cioè di appendici tegumentali in rapporto con particolare ghiandole, capaci di causare effetti dannosi sull’uomo e più in generale sugli organismi a sangue caldo.

I peli urticanti sono simili a piccoli arpioni provvisti di punte laterali dirette verso l’apice, i cui effetti derivano dal sommarsi di un’azione fisica, dovuta alla loro particolare conformazione, con l’attività chimica di proteine solubili, liberate a seguito della rottura del pelo.

Dette strutture sono generalmente lunghe 0,10-0,15 mm e quindi di dimensioni molto più piccole dei normali peli visibili ad occhio nudo e sono disposte sul corpo delle larve in aree ben delimitate dette “specchi”, la cui morfologia e distribuzione è caratteristica per ciascuna specie. Gli specchi raggiungono la massima ampiezza nelle larve prossime alla maturità, che possono portare centinaia di migliaia e talvolta milioni di peli urticanti.

Prevenzione e controllo

di Pio Federico Roversi

Dal mese di dicembre si possono vedere i bozzoli sericei delle processionarie sui pini. Se vengono individuati in luoghi pubblici, i cittadini devono avvisare il proprio Municipio. In questo modo verrà programmata la rimozione dei nidi prima che le processionarie escano in primavera. Nel caso che la presenza dei nidi sia verificata in giardini e parchi privati, il cittadino deve procedere alla lotta con i metodi indicati.

In autunno, quando le giovani larve sono prive di peli urticanti, i pre-nidi devono essere asportati e eliminati, come meglio indicato nelle tecniche da usare in inverno; le piante infestate nell’inverno precedente possono essere trattate con la lotta biologica, con insetticidi a base di Bacillus thuringiensis varietà kurstaki, di libero acquisto in confezioni per le piante ornamentali, nocivo ai lepidotteri ma innocuo su tutti gli altri esseri viventi. In inverno – inizio primavera, quando le larve dell’insetto munite di peli urticanti si trovano nei nidi, si applica la lotta meccanica, rimuovendo i nidi e ponendoli in contenitori riempiti d’acqua; dopo una settimana si può interrare tutto il contenuto in buche profonde e lontano dalla portata delle persone. E’ possibile ricorrere alla lotta balistica solo per situazioni altrimenti non risolvibili. Si spara ai nidi con cartucce a pallini per uccidere le larve ed esporre quelle che sopravvivono al freddo invernale. La pratica va limitata al periodo invernale non oltre il 15 febbraio; va chiesta per essa apposita autorizzazione alla Questura o al Commissariato (o al Comune se i precedenti non sono presenti nel territorio), avendo poi cura di avvisare gli altri corpi di pubblica sicurezza. In primavera (in inverni miti già da metà febbraio) è possibile utilizzare la lotta con le trappole intercettatrici delle larve (costituite da fogli con collanti o con sistemi ad imbuto che convogliano le larve in una bottiglia) da applicare ai tronchi, per poi smaltirle come sopra. Possono essere utilizzate anche le trappole a feromone per le catture massali dei maschi adulti della farfalle da posizionare a partire da fine maggio, il feromone va cambiato ogni 5 settimane. È possibile e consigliabile l’endoterapia, da far effettuare solo a personale specializzato ed in possesso di strumentazione idonea, che consiste nell’infondere delle soluzioni insetticide nel legno della pianta. Per i costi da sostenere e lo stress procurato all’albero è una pratica da destinare in via prioritaria all’ambito ornamentale. Il periodo di maggior efficacia è quello autunnale ma la lotta può essere svolta da agosto a febbraio.

Curiosità

di Pio Federico Roversi

La Processionaria del Pino, temuto ospite di Conifere anche nella Regione Mediterranea, è una farfalla che da giovane allo stadio di bruco si nutre degli aghi dei pini e dei cedri, costruendo sulla chioma delle piante grossi e vistosi nidi biancastri. I bruchi della Processionaria del pino sono provvisti di peli urticanti e raggiungono di norma la maturità a fine febbraio-aprile, quando abbandonano definitivamente i nidi scendendo dalle piante lungo i tronchi in lunghe processioni in fila indiana per interrarsi ad alcuni centimetri di profondità, in attesa di trasformarsi in estate in farfalle. In considerazione della pericolosità di questo Insetto, si raccomanda nei prossimi mesi di non avvicinarsi o toccare nidi e file di larve che abbandonano i pini e soprattutto di non effettuare interventi di lotta con mezzi di fortuna, senza idonei dispositivi di protezione individuale.

Si ricorda che per la Processionaria del Pino è in vigore un Decreto Ministeriale di Lotta Obbligatoria (DM 30 ottobre 2007 – Disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino Thaumetopoea pityocampa (Den. et Schiff). (GU n. 40 del 16-2-2008).

Prevenzione e controllo
di Pio Federico Roversi

Dal mese di dicembre si possono vedere i bozzoli sericei delle processionarie sui pini. Se vengono individuati in luoghi pubblici, i cittadini devono avvisare il proprio Municipio. In questo modo verrà programmata la rimozione dei nidi prima che le processionarie escano in primavera. Nel caso che la presenza dei nidi sia verificata in giardini e parchi privati, il cittadino deve procedere alla lotta con i metodi indicati.

In autunno, quando le giovani larve sono prive di peli urticanti, i pre-nidi devono essere asportati e eliminati, come meglio indicato nelle tecniche da usare in inverno; le piante infestate nell’inverno precedente possono essere trattate con la lotta biologica, con insetticidi a base di Bacillus thuringiensis varietà kurstaki, di libero acquisto in confezioni per le piante ornamentali, nocivo ai lepidotteri ma innocuo su tutti gli altri esseri viventi. In inverno – inizio primavera, quando le larve dell’insetto munite di peli urticanti si trovano nei nidi, si applica la lotta meccanica, rimuovendo i nidi e ponendoli in contenitori riempiti d’acqua; dopo una settimana si può interrare tutto il contenuto in buche profonde e lontano dalla portata delle persone. E’ possibile ricorrere alla lotta balistica solo per situazioni altrimenti non risolvibili. Si spara ai nidi con cartucce a pallini per uccidere le larve ed esporre quelle che sopravvivono al freddo invernale. La pratica va limitata al periodo invernale non oltre il 15 febbraio; va chiesta per essa apposita autorizzazione alla Questura o al Commissariato (o al Comune se i precedenti non sono presenti nel territorio), avendo poi cura di avvisare gli altri corpi di pubblica sicurezza. In primavera (in inverni miti già da metà febbraio) è possibile utilizzare la lotta con le trappole intercettatrici delle larve (costituite da fogli con collanti o con sistemi ad imbuto che convogliano le larve in una bottiglia) da applicare ai tronchi, per poi smaltirle come sopra. Possono essere utilizzate anche le trappole a feromone per le catture massali dei maschi adulti della farfalle da posizionare a partire da fine maggio, il feromone va cambiato ogni 5 settimane. È possibile e consigliabile l’endoterapia, da far effettuare solo a personale specializzato ed in possesso di strumentazione idonea, che consiste nell’infondere delle soluzioni insetticide nel legno della pianta. Per i costi da sostenere e lo stress procurato all’albero è una pratica da destinare in via prioritaria all’ambito ornamentale. Il periodo di maggior efficacia è quello autunnale ma la lotta può essere svolta da agosto a febbraio.

Curiosità
di Pio Federico Roversi

La Processionaria del Pino, temuto ospite di Conifere anche nella Regione Mediterranea, è una farfalla che da giovane allo stadio di bruco si nutre degli aghi dei pini e dei cedri, costruendo sulla chioma delle piante grossi e vistosi nidi biancastri. I bruchi della Processionaria del pino sono provvisti di peli urticanti e raggiungono di norma la maturità a fine febbraio-aprile, quando abbandonano definitivamente i nidi scendendo dalle piante lungo i tronchi in lunghe processioni in fila indiana per interrarsi ad alcuni centimetri di profondità, in attesa di trasformarsi in estate in farfalle. In considerazione della pericolosità di questo Insetto, si raccomanda nei prossimi mesi di non avvicinarsi o toccare nidi e file di larve che abbandonano i pini e soprattutto di non effettuare interventi di lotta con mezzi di fortuna, senza idonei dispositivi di protezione individuale.

Si ricorda che per la Processionaria del Pino è in vigore un Decreto Ministeriale di Lotta Obbligatoria (DM 30 ottobre 2007 – Disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino Thaumetopoea pityocampa (Den. et Schiff). (GU n. 40 del 16-2-2008).

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