Biologia e comportamento
Prevenzione e controllo
Curiosità
Biologia e comportamento
di Sarah Pagliarini
Le Scolopendre si presentano con un corpo robusto, di colore giallo bruno, appiattito dorso-ventralmente e protetto da placche dure ricche di chitina. Queste strutture sono collegate tra loro da membrane flessibili che permettono all’animale un movimento piuttosto flessuoso e rapido. Il corpo di questi artropodi si distingue in due porzioni: il capo e il tronco. Il capo ha 4 occhi semplici (ocelli) per lato e un paio di lunghe antenne mobili composte da un minimo di 17 a un massimo di 21 articoli. Quest’ultime sono ricche di peli sensibili con i quali gli individui riescono a percepire gli stimoli esterni. Le antenne rappresentano, quindi, i principali organi sensoriali, altamente efficienti durante la caccia. L’apparato boccale è composto di mandibole e due paia di mascelle. Il tronco è costituito da 21 segmenti, ognuno dei quali porta un paio di zampe ambulatorie e prensili con un uncino terminale.
In difesa e in attacco: Il primo paio di zampe, posizionato sotto il capo, si modifica in uncini veleniferi (forcipule), alla loro estremità si apre il dotto escretore della ghiandola del veleno che rilascia un liquido velenoso al momento del morso. L’ultimo paio di zampe è molto sviluppato ed utilizzato dall’animale come segnale di avvertimento nei confronti di un possibile predatore. Oltretutto, l’ultimo segmento del tronco essendo simile al capo confonde gli animali in caso di attacco.
Le scolopendre sono animali a sessi separati e il dimorfismo sessuale non è molto marcato, solitamente le femmine hanno una colorazione più accesa. La scolopendra si riproduce all’inizio della stagione estiva. La femmina depone le uova, circa una trentina, in una camera scavata nel terreno e le accudisce fino alla loro schiusa (tempo di incubazione un mese) (Principato M., et al. 2014); i piccoli non appena usciti dall’uovo sono bianchi e vengono trasportati dalla madre tra le zampe posteriori. Le scolopendre vanno incontro a 10 mute fino a raggiungere lo stato di adulto con colorazione e dimensione tipiche della specie. Sono animali piuttosto longevi, infatti, possono vivere da 6 a 7 anni.
Questi artropodi durante il giorno si nascondono sotto i sassi o nella lettiera, nelle crepe del terreno o nelle fessure dei muri. Sono animali che prediligono ambienti secchi (xerofili) – mediamente umidi (mesofili). In caso il clima si presenti estremamente secco o eccessivamente umido, possono cercare rifugio anche nelle abitazioni. Durante la notte sono particolarmente attivi e si dedicano all’attività predatoria, si nutrono di altri artropodi, anfibi e piccoli vertebrati.
La più importante specie europea è la Scolopendra cingulata Latr., che vive nell’area del Mediterraneo ed è presente lungo tutta la penisola italiana e nei territori insulari.
La Scolopendra cingulata ha un corpo di colore giallo bruno, con il capo e l’ultimo segmento del tronco di colore rosso scuro. Le dimensioni sono variabili, può raggiungere una lunghezza tra i 10 e i 15 cm. Le zampe sono chiare con un uncino nero terminale.
Dove vive: l’habitat naturale della Scolopendra cingulata è il suolo. Questa specie scava cunicoli più o meno profondi in cui trascorre le ore diurne. I giovani esemplari si possono rinvenire anche sotto le cortecce degli alberi morti.
Questi artropodi non hanno difficoltà ad adattarsi agli ambienti antropizzati, come ad esempio: giardini (sotto i sassi o sotto i vasi), rimesse per gli attrezzi, garage e legnaie. Gli individui si rifugiano spesso nelle abitazioni, riuscendo a penetrare da porte o finestre. In particolare, si nascondono tra gli indumenti personali o nelle scarpe, ciò costituisce uno dei maggiori rischi di contatto per l’uomo. In alcune occasioni, durante le ore notturne, le scolopendre si spostano da una camera all’altra alla ricerca di cibo e se percepiscono una minaccia o se è presente una fonte luminosa, tendono immediatamente a trovare riparo nelle fessure dei battiscopa o sotto le suppellettili.
Prevenzione e controllo
di Sarah Pagliarini
La Scolopendra è uno degli artropodi più velenosi d’Italia, dopo i ragni Latrodectus tredecimguttatus (Malmignatta) e Loxosceles rufescens (Ragno violino).
Il veleno: il veleno è di tipo neurotossico e ha attività emolitica. È una sostanza letale per le prede (artropodi, piccoli mammiferi e uccelli) mentre non lo è per l’uomo. Si sono verificati casi, in anni passati e in diverse zone d’Italia, in cui alcune persone sono state morse dalla S. cingulata; il veleno inoculato ha provocato un fortissimo dolore ed un’infiammazione più o meno estesa che è durata alcuni giorni. L’insorgenza di disturbi neurologici e cardiologici, in seguito ad un morso di scolopendra, è molto rara e vede coinvolti principalmente i bambini.
Prevenzione e controllo
di Sarah Pagliarini
La Scolopendra è uno degli artropodi più velenosi d’Italia, dopo i ragni Latrodectus tredecimguttatus (Malmignatta) e Loxosceles rufescens (Ragno violino).
Il veleno: il veleno è di tipo neurotossico e ha attività emolitica. È una sostanza letale per le prede (artropodi, piccoli mammiferi e uccelli) mentre non lo è per l’uomo. Si sono verificati casi, in anni passati e in diverse zone d’Italia, in cui alcune persone sono state morse dalla S. cingulata; il veleno inoculato ha provocato un fortissimo dolore ed un’infiammazione più o meno estesa che è durata alcuni giorni. L’insorgenza di disturbi neurologici e cardiologici, in seguito ad un morso di scolopendra, è molto rara e vede coinvolti principalmente i bambini.