Il Pest Control Italiano a confronto sulle zanzare
Resoconto del seminario organizzato da ANID lo scorso 10 dicembre a Ravenna
di ANID pubblicato su disinfestare &dintorni n.32
Con il seminario sul tema “Le zanzare: cosa è successo nel 2015 e quale scenario nel prossimo futuro” svoltosi a Ravenna lo scorso 10 dicembre, ANID ha ripreso la consuetudine di una riflessione sulla questione “zanzare”, alla luce dell’aumento delle infestazioni e dell’arrivo di nuove specie con conseguenti rischi sanitari e disagi per le persone.
“Non mancano nuovi progetti e studi – ha affermato il presidente ANID Francesco Saccone – ma il problema rimane quello già riscontrato in passato: la mancanza di un coordinamento nazionale che raccolga esperienze e ricerche, per giungere ad indirizzi operativi condivisi che coinvolgano tutti gli attori in campo, comprese le nostre imprese”.
ANID, dal canto suo, in questo contesto, ha sempre promosso il valore della professionalità, operando in ambiti che riguardano la salute e l’igiene pubblica: è impensabile che attività con una ricaduta così forte sulla comunità possano essere svolte in maniera superficiale. L’Autorità Pubblica ha, quindi, il compito di controllare la qualità di questi servizi, onde evitare, come purtroppo succede troppo frequentemente, che attività di questo tipo vengano svolte da Global Service che si occupano dal facchinaggio alla security, senza una specifica formazione nell’ambito del Pest Control.
“La pubblicazione dello standard UNI EN 16636 sul Pest Control e la certificazione ISO 29990 conseguita da ANID quale ente erogatore di servizi formativi – continua Saccone – sono processi che la nostra associazione ha perseguito con forza, per essere coerente con la propria mission che punta alla professionalizzazione dell’intero settore della disinfestazione. Sulla questione zanzare, l’auspicio che formuliamo è quello di una maggior sinergia fra imprese e Sanità Pubblica, capace di abbattare pregiudizi e steccati, al fine di una fattiva cooperazione finalizzata al bene dell’intera comunità”.
Il seminario ha toccato diversi aspetti dell’universo zanzare: si è partiti da un approfondimento sulla sorveglianza per la prevenzione delle infezioni da West Nile Virus, curata da Rodolfo Veronesi (Centro Agricoltura Ambiente di Crevalcore), che ha illustrato il ciclo di trasmissione della malattia, che avviene tramite uccelli migratori e zanzare (culex pipiens e culex modestus), i cui primi casi in Italia (Emilia Romagna, Veneto e Lombardia) risalgono al 2009. Il sistema di controllo regionale ha previsto una sorveglianza tramite trappole in circa un centinaio di stazioni di monitoraggio localizzate in aree naturali con forte presenza di uccelli. Veronesi ha presentato i risultati di tale attività, le aree maggiormente interessate alla diffusione del virus (zona di Reggio Emilia) e i benefici che la sorveglianza può offrire in termini di risparmio economico, per esempio nella limitazione dello screening delle sacche di sangue dei donatori, assai costoso e quindi limitato alle sole aree in cui si riscontra la presenza del virus.
Andrea Mosca (IPLA Torino) ha tracciato un quadro sulle zanzare nel Nord Ovest italiano, illustrando i progetti attivi in Liguria (controllo di porti e aeroporti per monitorare l’arrivo di nuove specie), in Valle d’Aosta (monitoraggio con ovitrappole in aree di confine per verificare nuovi ingressi) e in Piemonte, dove la situazione è segnata da una crescente presenza di zanzare tigre, dall’arrivo di nuove specie e dalla diffusione di malattie: negli ultimi anni si sono susseguiti progetti di sorveglianza e campagne di comunicazione ai cittadini (anche tramite una pagina Facebook), con l’incognita delle risorse in calo e del preoccupante riscontro di casi di Dengue e Chikungunya su esseri umani.
Una carrellata di informazioni sulla zanzara nella storia, quale antefatto per progettare il futuro è stata al centro dell’intervento di Claudio Venturelli (AUSL Romagna): l’incubo malaria (nel 2015 214 miliondi casi con 438.000 morti), le disinfestazioni del passato svolte con prodotti tossici senza alcuna protezione per l’uomo, le dichiarazioni di Bill Gates che definisce la zanzara un killer spietato. Poi alcune interessanti considerazioni sui cambiamenti climatici che favoriscono l’avvento di specie esotiche: “non possiamo permetterci – ha concluso Venturelli – che si ripeta, per altri tipi di zanzare, la rapida diffusione di Aedes Albopictus”.
Rita di Domenicantonio (Comune di Roma), ospite abituale degli eventi ANID, ha aggiornato la situzione su quanto avviene nella capitale: il piano dell’amministrazione prevede trattamenti larvicidi, attività di sorveglianza (interrotta nell’ultimo anno per mancanza di fondi), campagna informativa, censimento caditoie, georeferenziazione dei tombini censiti con una novità assoluta nel 2015: i trattamenti con un prodotto biologico granulare a basso costo, avviati dopo un test nel 2014 su 20 tombini.
Sicuramente il “cuore” del siminario ravennate è stata la comunicazione di Barbara Conti (Dip. di Scienze Agrarie – Università di Pisa), che ha illustrato le sperimentazioni fatte dal proprio Dipartimento in merito all’utilizzo di olii essenziali per la lotta contro Aedes Albopictus, estratti da piante officinali e aromatiche, una soluzione del tutto naturale.
L’attenzione è andata sull’utilizzo del coriandolo, che messo in relazione con sostanze tossiche (DEET), ha presentato azioni repellenti simili con addirittura tempi di protezione superiori. Altre sperimentazioni sono state effettuate su Tannino di Castagno e su Neem Cake (sottoprodotto del Neem, pianta di origine indiana), che si è dimostrato un ottimo deterrente all’ovideposizione. Interessanti anche le considerazioni fatte su Mentone e sulla possibilità di modificare la massa molecolare per attutirne l’odore e la vitalità, pur mantendone l’efficiacia e su Finocchio e Ruta Chalepensis, ideali per una lotta larvicida. Di grande interesse anche gli accenni alla lotta biologica, tramite Netonecta, insetto che si nutre quotidianamente di ben 30 larve di zanzare: sono allo studio forme di allevamento di questo insetto utile.
Con Simone Martini (Entostudio – Padova) si è tornati all’analisi della situazione sui territori: in questo caso nel Veneto, con particolare attenzione alle disposizioni legislative regionali in vigore e all’attività di formazione rivolta ad operatori e medici con il coinvolgimento dell’Università di Padova. Emerge una discreta collaborazione fra aziende sanitarie, comuni e imprese di disinfestazione, un buon controllo del territorio e una diminuzione di applicazioni larvicide, motivata dall’attività di monitoraggio che viene svolta.
Il problema zanzare, come tutto ciò che riguarda il Pest Control, necessita di una puntuale comunicazione fra esperti e cittadini: questa è una delle principali motivazioni che ha spinto l’ASL Umbria 1 a promuovere il portale disinfestazione – PODIS (www.portaledisinfestazione.org), presentato da Alessandro Maria Di Giulio, che ha illustrato il progetto di questa piattaforma web che si pone come facilitatore di dialogo fra popolazione ed un team di 24 esperti.
In chiusura della manifestazione Angelo Tamburro (già dirigente USL 9 Grosseto) ha illustrato le nuove disposizioni legislative in materia di appalti pubblici, che il governo Renzi sta predisponendo, a seguito delle Direttive Europee in materia, puntando sul concetto di offerta economicamente più vantaggiosa, che supera il pessimo concetto del massimo ribasso.
“Le nuove regole – auspica Tamburro – dovrebbero aggiungere criteri di trasparenza, professionalità dei servizi, accessibilità per più imprese e combattere l’abitudine tipicamente italiana di funzionari pubblici che applicavano meccanismi di gara con considerazioni del tutto personali”.