di Paolo Cecchetti
“Aumentare l’attenzione e monitorare la presenza in particolare del calabrone asiatico e del calabrone orientale” è questo l’invito che l’associazione Toscana Miele ha rivolto agli apicoltori e pubblicato su Agronotizie. Il monitoraggio viene intensificato a partire dalla primavera, in concomitanza con la ripresa delle attività di volo e di nidificazione dei calabroni e segue il protocollo messo a punto dal progetto StopVelutina, in collaborazione con il Crea, l’Università di Firenze e l’Università di Pisa.
Ma perché dobbiamo preoccuparci del calabrone asiatico. Dal sito StopVelutina riportiamo che “La velutina è un efficientissimo cacciatore di api. Le cattura davanti agli alveari e le uccide per nutrire le numerose larve presenti nei suoi nidi. A differenza dell’ape asiatica (Apis cerana), la nostra ape (Apis mellifera ligustica) non riesce a difendersi adeguatamente. Quando questo predatore tiene sotto assedio gli alveari le api smettono di uscire per raccogliere il cibo (nettare e polline) necessario per nutrire la famiglia. Di conseguenza la colonia si indebolisce pericolosamente.
In Francia, a causa di Vespa velutina, sono state segnalate perdite degli alveari che arrivano fino al 50%.”
Come si riconosce la Vespa velutina dal calabrone autoctono?
Come riportato da Stop Velutina, simile al nostro calabrone (Vespa crabro, a destra), ma di dimensioni inferiori, la specie asiatica si distingue da esso anche per essere più scura, per avere una banda giallo-arancione verso il pungiglione e una stretta linea gialla più chiara vicino al vitino di vespa. Le estremità delle zampe sono colorate di giallo.
Quindi aumentiamo l’attenzione in tutti i territori, in modo da essere pronti per fronteggiare questo nuovo organismo che può causare notevoli danni all’apicoltura e all’agricoltura nel suo complesso.
Impariamo quindi a utilizzare “le trappole – come descritto nel link di seguito riportato – che possono essere autocostruite in maniera facile ed economica seguendo le indicazioni riportate nel sito di StopVelutina alla pagina “fai una trappola per vespa” .
Se in Italia è arrivata la Vespa Velutina, che già costituisce un grande pericolo per la biodiversità, negli Stati Uniti in particolare nello Stato di Washington, è arrivata casualmente la Vespa Mandarinia, e potrebbe diventare un serio problema per le api. In questo caso alcuni ricercatori hanno creato un nuovo feromone sintetico capace di attrarre questo insetto da inserire in una apposita trappola. Nella notizia, riportata nell’articolo pubblicato su everyeye.it, viene riferito che il professore James Nieh entomologo presso l’Università della California a San Diego e coautore dello studio pubblicato sulla rivista Current Biology ha dichiarato “Siamo stati in grado di isolare i componenti principali del feromone sessuale femminile, una miscela di odori molto attraente per i maschi che competono per accoppiarsi con delle regine vergini“.
Da queste notizie dobbiamo quindi trarre la conclusione che, in questa realtà di cambiamenti climatici e di globalizzazione, i servizi entomologici ed agronomici delle Regioni devono essere messi in condizione di operare nel miglior modo per un controllo capillare del territorio in modo da monitorare i nuovi ingressi di insetti ed anche di essenze vegetali aliene, che possono causare la riduzione della biodiversità, la limitazione delle attività produttive ed inoltre nuovi problemi sanitari.
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