CIMICE DEI LETTI: UN MOMENTO DI RIFLESSIONE PER PIANIFICARE IL CONTROLLO.
Di Alberto Baseggio
L’attenzione posta nel diffondere e rendere accessibili informazioni sulla biologia e il controllo delle cimici in Europa è superiore a quella dedicata ad altri infestanti, ad esempio alla zanzara tigre.
Ciò accade sebbene la zanzara tigre sia un vettore accertato di arbovirus (es. Zika e Dengue) mentre la cimice del letto non lo è, e non è neppure vettore di altri microrganismi pericolosi per la salute dell’uomo.
Allora perché per questo infestante troviamo dei siti internet dedicati e sono stati scritti dei protocolli specifici per la gestione della sua presenza?
Riflettiamo, la cimice è:
– un insetto ematofago legato strettamente all’uomo pertanto la sua presenza porta necessariamente alla puntura delle persone,
– è in grado di diffondersi virtualmente in tutto il territorio Europeo purchè vi siano luoghi riscaldati e con presenza umana.
Inoltre anche se disponessimo di un insetticida tanto efficace quanto persistente (es. DDT) non lo potremmo utilizzare indiscriminatamente.
Le informazioni di cui disponiamo hanno permesso di sviluppare una crescente attenzione al problema posto dai residui delle sostanze chimiche ed in particolare dei pesticidi. Questa attenzione era inesistente negli anni ’50, periodo di massiccio impiego di insetticidi molto persistenti nelle abitazioni, stalle, … . Fu grazie al DDT che la cimice del letto divenne dopo la seconda guerra mondiale un infestante quasi “raro”.
Infine si incrociano due aspetti legati all’uso degli insetticidi, che generano effetti contrastanti:
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il Regolamento Biocidi provvede “diligentemente” a ridurre il numero di principi attivi disponibili per la produzione di insetticidi impiegabili nel settore civile, in particolare ai disinfestatori rimangono piretroidi, neonicotinoidi, IGR e poco altro.
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alcune popolazioni di cimice del letto (identificate inizialmente in USA) hanno sviluppato resistenza nei confronti di alcuni piretroidi al punto tale che non pochi siti internet mettono in guardia dall’uso di alcuni prodotti insetticidi non professionali, in particolare basati su un unico piretroide a bassa concentrazione. Il loro impiego da parte di manutentori e utilizzatori non professionisti può agevolare la sopravvivenza di individui dotati di una maggiore capacità di detossificazione aprendo la via alla selezione di individui via via più tolleranti ad alcuni insetticidi.
Altro aspetto che contraddistingue l’infestazione da cimice rispetto ad altre infestazioni comuni:
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La cimice è un infestante a soglia “0”. Per il semplice motivo che già la presenza di una sola cimice rende l’utilizzo dell’ambiente disagevole e, in poco tempo, grazie alla sua discreta capacità riproduttiva, la presenza dell’infestante diviene difficilmente sopportabile. Pertanto se alcune zanzare adulte in un giardino, o qualche blatta in un seminterrato non sono motivo per attuare una specifica lotta, la prima identificazione delle tracce o delle punture inferte dalla cimice richiede l’inizio delle operazioni di controllo. Tutto il tempo perso si paga dopo in termini di difficoltà nell’eradicazione dell’infestazione. Essere un infestante a soglia “0” significa anche che la lotta non può accontentarsi di ridurre la presenza dell’infestante ma deve offrire al cliente una più che ragionevole certezza del controllo. D’altro canto il comportamento della cimice tende ad escludere l’infestazione di aree esterne all’abitazione e ciò agevola il disinfestatore nel pianificare una serie di azioni pensate per essere risolutive dell’infestazione.