di Paolo Cecchetti
Come è riportanto ne Il Trentino quotidiano on line della Provincia autonoma di Trento, è stata riaperta la vaccinazione contro l’encefalite da zecca (TBE tick-borne encephalitis). La puntura di una zecca infetta dal virus può provocare una grave infezione che in rari casi porta anche al decesso. Gli ambienti dove è più rischioso venire a contatto, come riporta Istituto Superiore di Sanità sono “i boschi, le zone ricche di cespugli umide e ombreggiate, le aree con vegetazione bassa e letti di foglie, il sottobosco e i prati incolti. Alla diffusione del virus contribuiscono anche diversi animali selvatici e domestici, fra cui roditori, caprioli, pecore e capre che, una volta infettati a loro volta, possono ritrasmettere il virus ad altre zecche”.
Il numero dei casi ha avuto un andamento crescente negli ultimi anni, ed in alcuni casi con esito fatale come è riportato nell’articolo del quotidiano on-line Il Dolomiti “muore a 61 anni dopo un anno e mezzo di lotta contro la malattia, dal giorno della puntura dell’insetto aveva iniziato a combattere contro l’infezione, ricoverato in ospedale le sue condizioni sono peggiorate ed è deceduto”.
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