di Alessandro Maria Di Giulio
Dalla Circolare del Ministero della Salute avente per oggetto “Virus Zika in Francia e aggiornamento sulla situazione epidemiologica mondiale di altri arbovirus” apprendiamo che “Il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) ha pubblicato il 15 ottobre 2019 una valutazione rapida del rischio rispetto alle infezioni autoctone da virus Zika in Francia nel dipartimento di Var. Le autorità francesi hanno fornito un aggiornamento sulla situazione epidemiologica e le misure di controllo tramite il Sistema di allerta rapida europeo (EWRS) il 21 ottobre u.s.”
Come riferito nella nota “Si tratta del primo caso documentato trasmissione autoctona di virus Zika in Europa da Aedes albopictus.”
Ma come è avvenuto l’evento. Si riporta il resoconto della nota.
“Il 1° ottobre 2019 è stato confermato nella città di Hyère, dipartimento di Var, Francia, un caso autoctono di malattia da virus Zika… Il caso e il suo partner hanno informato di non aver effettuato viaggi in paesi endemici. Non è risultata inoltre alcuna evidenza di possibile trasmissione sessuale. Nel 2019, non è stato segnalato alcun caso importato di malattia da virus Zika nel dipartimento di Var.
La conferma di laboratorio, effettuata nel Centro di Riferimento Nazionale Francese per gli Arbovirus di Marsiglia..)
A seguito della conferma del primo caso autoctono le autorità sanitarie francesi hanno iniziato una ricerca attiva di casi porta a porta, identificando un caso sospetto in una persona adulta residente nelle vicinanze del primo caso. Il paziente ha riferito che i sintomi sono iniziati il 6 agosto 2019 con una forma febbrile durata tre giorni accompagnata da astenia e dolore retrorbilate, seguita dalla comparsa di esantema cutaneo su tutto il corpo. Anche questo paziente non aveva effettuato viaggi prima dell’inizio della sintomatologia. Questo secondo caso autoctono è stato confermato dallo stesso laboratorio…..
Questi elementi rinforzano l’ipotesi di trasmissione vettoriale nel quartiere ad agosto, poiché i due casi sono diventati sintomatici a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro.
Questi casi rafforzano ancora di più, se ce ne fosse ancora bisogno, l’importanza di programmare quanto prima un sistema nazionale di monitoraggio e controllo delle zanzare, in questo caso del genere Aedes – albopictus e delle altre in circolazione in Italia, e dei virus ad essa correlati quali Zika, Chikungunya e Dengue. Tale attività andrà collegata alla organizzazione di una Task Force Regionale che possa intervenire immediatamente alla segnalazione di un paziente malato e alla gestione dell’emergenza per confinare il caso ed evitare lo sviluppo epidemico.
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